Mi dispiace per il ritardo ma propongo qui di seguito l'intervista con Gad Lerner di sabato 19 settembre 2011...fortuna ha sbagliato il pronostico anche se...con il senno di poi...
IL ROMANISTA (C. GARGIOLI) - La "partita" è di nuovo Inter contro Roma. Nessuno scudetto conteso ancora ma qualcosa di più importante: le sorti di un allenatore come Gasperini e l’identità del progetto di Enrique, oltre agli equilibri di due squadre che negli ultimi anni sono state le indiscusse protagoniste del calcio italiano. Gad Lerner, giornalista stimato e fervente sostenitore dei colori nero blu racconta i suoi umori e sentimenti alla vigilia del match.
Fino allo scorso anno Inter contro Roma era l’incontro tra le squadre più forti del campionato, oggi che incontro è? «Andiamo allo stadio da derelitti e sembra una guerra tra poveri. S’impone il detto: "Mors tua, vita mea!" Abbiamo due squadre con allenatori pericolanti, senza gioco e con delle tifoserie afflitte».
Gasperini si o no? E’ davvero tutta colpa sua?
«No, non è tutta colpa sua. L’Inter si è trovata a gestire un’emergenza estiva con giocatori che non si capiva se fossero o meno in partenza, vedi Sneijder, e giocatori partiti all’ultimo minuto, vedi Eto’o. Questo ha complicato anche gli acquisti che sono stati fatti in modo disordinato gettando l’allenatore in una condizione di difficile amministrazione. Gasperini ha espresso un buon gioco in passato ma perché spremeva la forza atletica di giovanissimi, qui a Milano la situazione è diversa».
Ti viene in mente un’alternativa possibile?
«In Italia non abbiamo allenatori forti e non credo che nomi come Ranieri o Delio Rossi sarebbero ben accolti dai tifosi interisti. Cosa resta ai tifosi dunque… Resta il dubbio sulla materia prima a disposizione dell’allenatore. Da Jonathan Moreira ad Alvarez, si tratta d’incognite. Ci attacchiamo alle vecchie certezze e a un talento come Forlan che però ha 32 anni».
Cosa pensi del progetto Roma?
«Sarò sincero. Per quel poco che capisco di economia mi è parsa ovvia la necessità di tagliare i costi e con i tagli, nel calcio, non si fanno miracoli».
Quindi nessun timore dei giallorossi. «M’impaurisce la debolezza difensiva dell’Inter soprattutto in questo momento in cui l’autorità dell’allenatore è compromessa, temo il caos. L’Inter è una squadra dagli alti e bassi sentimentali».
Sembra che domani scenderà in campo con il tridente: Sneijder Milito Forlan… «Sulla carta mi sembra perfetto».
In conclusione qual è il pronostico finale?
«In un momento così confuso anche le scaramanzie perdono di significato, quindi dico che dobbiamo vincere per forza e nettamente».
Chi sarà l’uomo che farà l’impresa? «Sono molto felice della rinascita di Milito ma voglio puntare su Forlan, sarà lui il mio uomo partita».
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