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23 settembre 2011

TACCO 12 ON AIR: IL POST ROMA - SIENA

PER CHI SE LO FOSSE PERSO A CENTRO SUONO SPORT 101.5 "TANA LIBERA TUTTI" :

“Diventerò adulto quando la Roma non mi farà più arrabbiare” Così dice sempre mio padre e credo che non crescerà mai. Ieri sera non ho visto un bel film come mi ero augurata. Ho visto “il solito” film e questo mi ha messo di pessimo umore. Dopo il lavoro mi sono precipitata a casa per dismettere gli abiti da “femmina”, come li ha battezzati il mio collega Claudio che ha poi aggiunto: “Da questo punto di vista sono anglosassone: la combinazione calcio&pub è roba da uomini”. Già, se solo mi fosse stato seduto a fianco ieri sera si sarebbe accorto che razza di uomo sono capace di diventare ma voglio farlo contento e così mi limito a chiedere agli uomini, che di calcio capiscono, in primis se Luis Enrique che è uomo e ha giocato a calcio, secondo loro capisce qualcosa…visto come schiera Perrotta, De Rossi e Totti…che ieri è arrivato addirittura a coprire nemmeno fosse un difensore. Per passare al successivo quesito: per quanto sia solo una donna so che giocare a calcio significa tirare la palla nella porta avversaria, giusto? Allora perché i calciatori come raggiungevano l’aria di rigore del Siena tornavano indietro? Avevano paura di che cosa, di segnare? Questa mattina la rabbia di ieri sera non era ancora smaltita. Ho deciso d’infilarmi un paio di scarpe da ginnastica e dirigermi per una corsetta a Villa Pamphili. Ho indossato la maglietta dell’Italia con il nome TOTTI sulle spalle. Ogni volta che porto quella maglietta è come se mi venisse una carica speciale. Penso che devo farcela per forza perché quel nome deve essere onorato. Penso al mio capitano “Merita 9 e mezzo, se segna 10” ha detto Mirko ieri sera allo stadio…ma TOTTI non ha segnato, però ha pressato fino al 90’. A segnare invece è stato Osvaldo…già ribattezzato nell’ordine: OsvaRdo, il Tronista e Cipollino. Un gol inutile come la corsa dei nostri giocatori. Corro e penso alla signora Alma, ottant’anni passati da un po’, lupetto al collo e Roma nel cuore. “Oggi non ce la posso fa’, vado al bagno” Alma va al bagno e Osvaldo segna. “Chi je lo dice ad Alma di rimanere al bagno tutto il secondo tempo?” sentenzia Diego.  Ci scappa da ridere più per Alma che per la prima rete del Tronista…e questo è un segno strano. La Curva è felice e anche io ma il cuore è pervaso da una strana sensazione di incertezza: vinceremo? La paura di solito fa 90’ invece ieri ha fatto 87’ dato che è proprio in quel minuto che una Roma impaurita ha insaccato il gol del pareggio da Vitiello. Ora vi prego di prendere nota su un foglio: Vitiello ed El Kabir…sperando che la lista dei giocatori cui regaliamo un momento di gloria si fermi presto, in caso contrario proseguite pure scrivendo gli altri nomi Ad Memoriam Posteri. Corro e ancora corro (sembra chissà quanto ho corso)  e mi girano in testa le parole di Paolo, amico interista: “Vedila così se non vincerete e prenderete un solo punto, avrete sempre il doppio dei punti dell’Inter!” Peccato che dall’altra parte della redazione si levava la voce di Marco, il laziale: “E la metà dei punti della Lazio”…già, la Lazio. La strada verso il derby è sempre più breve. Domenica contro il Parma dobbiamo vincere. Dobbiamo vincere perché siamo la Roma e perché la pazienza è la virtù dei forti e la Roma oggi ha più paura che forza. Finisco di correre, doccia e guardaroba. Scelgo una maglia con su scritto WANTED…del resto è da settimane che sono alla ricerca di una vittoria…
Post Scriptum da Donna: non ditelo a nessuno ma Osvaldo ha segnato perché sfoggiava degli scarpini “accecanti”, del resto è sempre la scarpa che a fare la differenza…J


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