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19 settembre 2011

Vogue Fashion Night's Out Rome

Lo so amiche sono in estremo ritardo con il commento sulla magnifica ed esaltante prima Vogue Fashion Night's Out di Roma...il 15 Settembre 2011 è stata una giornata storica per le victim fashion romane. 
La serata è inziata con la mia amica Michela nello splendido scenario di San Lorenzo in Lucina, un bicchiero di vino bianco freddo e due pizzettte tanto per festeggiare l'evento.
Stranamente avevo rinunciato al mio tacco 12 e indossato un paio di espadrillas nero brilluccicante firmate Toms. Con la maglia bianca e la stampa di un Tacco 12 e la scritta Ny mi sentivo perfettamente a mio agio, anche se stuoli di belle ragazze da sfilata cercavano di ridimensionarmi. L'importante è come ci si sente dentro ed io ero pronta per immergermi in una serata all'insegna di cocktails, luci, lustrini e limited edition...insieme a me e a Michela c'erano Angela, Mariagrazia e Barbara. Prima tappa Alberta Ferretti. Camerieri e fotografi appostati per una foto da ricordare.
Era solo l'inizio...mentre le altre cercavano di compiere l'eroico primo acquisto, mi dirigevo tra crocerossine e uomini in lingerie, alla conquista della Jimmy Choo che mi ha un po' deluso. Poca accoglienza e nessuna offerta speciale, come Prada che ti offriva il profumo con pochette a soli 95euro..."Soli? E di solito quanto costa?" la commessa mi ha guardata sconvolta: "Di solito 95euro ma senza pochette!!!!"  era quasi inorridita come me. Non avevo altra scelta, dato che la mia decisione è che, non appena potrò permettermelo, il prossimo paio di scarpe sarà uno Stuart Weitzman è nell'olimpo del marchio americano ho trovato il paradiso...in tutti i sensi. L'aperitivo a base di menta e vodka e schweppes era blu come la moda puffa di quest'anno ordina. Dolcetti e salatini tutti blu e alla fine anche le nostrre lingue avevano un colore alquanto inquietante. Il blu Weitzman non mi ha comunque distolto dall'obiettivo shoes e vedere nella piccola vetrinetta la confezione dedicata alle "piccole donne" con su scritto "my firt weitzman" stava quasi per farmi dimenticare che ho superato il n.22 da un bel pezzo e soprattutto che ho un nipote maschio e che non esisteva una sola giustificazione per la quale comprare quelle scarpe avrebbe avuto senso! Tolto il fatto che era un prezzo abbordabile e che non ho mai avuto un paio di Weitzman...in quel caso "my first" sarebbe stato (considerando il prezzo abbordabile) giustificato :-) ma siamo uscite (io e Michi) con le nostre lingue blu e ancora una volta le mani vuote. La meta successiva sarebbe stata Chanel perchè , come Angela aveva ben osservato, venivano distribuiti dei gadget, via Condotti e via del Babuino erano piene di ragazze con borsette bianche dall'immancabile marchio a doppia C.

Una fila piuttosto lunga ci accoglieva. Donne su tacchi vertiginosi erano incollate al marciapiede in attesa d'intrufolarsi della maison francese. Noi eravamo lì, imperterrite, pronte ad afferrare la meta. "Nessuno ha più le borsette! Oh, mio dio sono finiti i gadget!" esclamava Angela dopo 20 minuti di fila mentre Barbara e Michela giuravano che si sarebbero arrese. Alla fine le porte si aprono e mentre fuori l'inferno continua, Coco Chanel ci offre flute di Champagne. Che eleganza! Era tutto così ricco di charme. Intanto stuoli di donne si avvicendavano al banco smalti perchè per la notte della Moda era stata creata una confezione speciale di tre smalti con tre tonalità di blu a soli 25 euro l'uno. Chi poteva farselo sfuggire? Angela dopo un mini stuzzichino di salmone ripieno di formaggio si è diretta alla conquista dell'oggetto cult. E' lì che io e Michela abbiamo deciso di tornare verso i motorini passando per via Frattina dove la bella testimonial della Marella, Filippa Lagerback, distribuiva sorrisi e autografi nella speranza che le magliette da lei ideate venissero vendute numerose. Pretesa onesta se si pensa che il 40% del ricavato per ogni singolo pezzo sarebbe stato devoluto in beneficienza alla Croce Rossa Italiana. Questa si che mi sembrava una buona azione. Così io e Michi abbiamo deciso di acquistare il prodotto. Solo in quel momento lo stato di soddisfazione era totale...Avevamo fatto il nostro dovere e lo avevamo fatto bene, senza esagerare. Certo il prezzo era lo stesso della borsa Philosopy di Alberta Ferretti ma questa era una maglia unica con un messaggio positivo e uno scopo bello come chi l'aveva creato. Soddisfatte negli occhi e nel cuore siamo tornate a casa con le spillette Chanel (gentilmente regalate nel favoloso regno di Coco), un Vogue in una bustina dell'evento e lei...la maglietta "Vivi, ridi, ama e Credi"...perché la vita è bella e la moda non è per forza qualcosa di frivolo e futile...

1 commento:

  1. Non sapevo avessi un blog Chiara :)

    E invece... nice reading!

    In bocca al lupo e continua così

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