E' l'ora di farla finita.
La Chierry&theEternalCity è seduta in un caldo ufficio, con un lavoro apparentemente buono (ma a tempo determinato) a scervellarsi su come arrivare a fine mese.
La Chierry&theEternalCity è seduta in un caldo ufficio, con un lavoro apparentemente buono (ma a tempo determinato) a scervellarsi su come arrivare a fine mese.
La mia cara Chierry è una delle tante. Si sveglia la mattina scolandosi un caffè amaro perchè bisogna avere lo stomaco forte per affrontare la giornata.
Cerca di affondare il dito il più possibile nella vaschetta della crema, ormai esaurita e con la stessa modalità d'accattona elemosina grammi di fondotinta e correttore.
Si trucca, con una matita nera (quasi completamente temperata) e sceglie il vestito che le entra meglio, in attesa che la dieta faccia effetto così da poter calzare nuovamente vestiti vecchi ( ma buoni ) di una taglia in meno, conservati nell'armadio puliti.
L'odore di lavanda si leva dal cassetto come se un prato in fiore si aprisse sotto i suoi piedi.
Le scarpe per fortuna non mancano ma anche loro hanno un'età. Le ha sempre tenute con cura e le ritiene un investimento, che di questi tempi di magra si sta rivelando utile.
Così come per le borse e tutti gli accessori diventati fuori badget.
Fuori piove. Negli ultimi anni gli autunni e gli inverni sono diventati così: uggiosi e tristi. Colpa di questa crisi che ha investito anche il tempo.
Prima di chiudersi la porta alle spalle prepara la sua borsa del pranzo: un po' di verdura e frutta. E' arrivato il momento mangiar sano. Uno sguardo alla figura nello specchio. Ha l'aria di chi è preoccupato. La felicità si abbraccia alla serenità e soprattutto a un'età in cui non bisognava fare i conti con scadenze, mutui, bollette.
Ride di una gioia intrinseca, di quella che una persona ha per dna e per fortuna. Rimboccarsi le maniche non è mai stato un problema ma qui non ci sono più maniche da rimboccare. Qui ormai ti propongono solo lavori gratis e Chierry di gratis non riesce più nemmeno a pronunciare la parola. Ci vuole pazienza e tempo. Ci vuole sacrificio. Lo dice per convincersi che tutto andrà a posto e quando, non è dato saperlo.
Una luce fioca filtra tra le tende bianco sporco del soggiorno. Dei fiori appassiti s'inquadrano in un caminetto mai acceso e mentre Chierry si fa scivolare il copricollo per poi farlo risalire a mo' di cappello sottocasco. Durante questa operazione maledice la tv e quei film che l'hanno illusa di diventare una famosa giornalista e di poter comprare una bella macchina senza rischio di ritrovarsi con una leccata di mucca in testa.
Un altro mondo, un altro Paese. L'American Dream è un mito duro a morire in questo che non è un Paese per Giovani.
Una foto di qualche anno fa' troneggia su dei giornali dai titoli che hanno segnato la storia. E' una foto con una buffa espressione, perplessa. Una smorfia che non sapeva ancora cosa le sarebbe accaduto ma che, in qualche modo, coglieva in pieno il futuro che le si è poi verificato.
Dentro quella casa nulla è fuori posto. C'è un bel divano e un letto accogliente. Una doccia invitante e un terrazzo spazioso. Dentro quella casa c'è una vita che va difesa con le unghie e con i denti. Pensa questo Chierry quando apre la porta e se la lascia chiudere alle spalle.
Scende con lentezza i piani e ascolta le voci che attraversano le porte. Un bambino urla. Un anziano ascolta la televisione con il volume troppo alto. La signora del secondo piano ha cambiato il tappetino e il portone d'ingresso è sempre aperto. Chierry&theEternalCity deve ricordarsi di chiamare l'amministratore e di mettere benzina.
La mano nuda coglie una goccia, la tempesta sta per arrivare.
Mette in moto la vespa e vola in un traffico macchinoso come un ingranaggio mal oleato.
Dei ragazzi prendono l'autobus con lo zaino alla spalle. Nessuna nostalgia. La vita è adesso e il pensiero del suo Amore le ricorda che i suoi sogni possono e devono ancora realizzarsi.
Nessuno le ruberà la vita, qualsiasi cosa accada, nessuno gliela ruberà.
Un idiota con la macchina decide di prendere una pozzanghera che investe Chierry di acqua sporca. Un po' Bridget Jones, un po' Carrie Bradshaw ma tanto EternalCity. Si ritrova gridando improperi al guidatore sporitivo di turno.
Intorno il caos: clacson, ambulanze,finanza, pulman e autobus. Un Paese che pur camminando rimane fermo. E che ci rimanesse da solo.
Le galosce salvano i piedi dalla pioggia. Chierry pensa che le piacerebbe un Tacco12 impermeabile e che, prima o poi, lo inventerà. L'unica cosa che non cambia taglia è il piede...una scarpa è per sempre.
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