Detesto avere sempre ragione. Mi rendo conto che dall’alto del mio tacco12 non può essere che così ma averne la certezza ogni volta diventa quasi noioso. Per essere donna e non capirci niente Erik LaMela l’avevo chiamato il PREDESTINATO e, così è stato. Bastano 7 minuti contro il Palermo per sigillare l’esordio con un goal diagonale bellissimo. Una gioia, che per un attimo, cancella l’amarezza della prematura morte di un altro giovane sportivo italiano: Ciao Marco. LaMela Goal!!! (che non è la Mela Gold quella gialla e zuccherina come sembrava dire lo speaker allo stadio) ci regala una vittoria, ancora una volta, sofferta, fino all’ultimo minuto. 83 minuti non bastano al Palermo che, comunque, ci prova. Il capro espiatorio che mi sono scelta: si chiama Federico Balzaretti, numero 42. Trascorro tutta la partita a prendermela con lui. “Ma quello non è Balzaretti, sta dall’altra parte” mi rimprovera Mirko. “E chissene importa, è colpa di Balzaretti lo stesso”. Sarà perché ha una moglie (la ballerina classica Eleonora Abbagnato per i meno informati) che non va sui tacchi ma sulle punte (e pesa un grammo e non ha bisogno di diete!), oppure perché ha quel cipollino che nemmeno lontanamente somiglia Ar Cippollino nostro. Fatto sta che, domenica, a Balzaretti, proprio non lo sopportavo. Nonostante l’impegno Ovomaltino non ha segnato e un po’ mi è dispiaciuto. I commenti sugli spalti durante primo e secondo tempo si somigliano molto. “Non la prendono mai di testa. Non inquadrano lo specchio della porta” ed è tristemente vero. Eppure, a qualcuno, questa Roma piace. Sandro s’informa sulla mia dieta (che prevedeva una mela per merenda e non è una battuta!) e si concentra sul derby di Manchester. “Gli facessero un altro gol” commenta Mirko, sperando che il City affondi lo United, con un 7-1, mentre con gli occhi torna a guardare il campo cercando di capire quale maglietta indossa De Rossi che ha una manica corta e una lunga, cosa rara e che un collezionista deve avere. Ma si trattava di una sottomaglia in cotone. Nel frattempo, mi diletto leggendo un opuscoletto nel quale scovo un’interessante pezzo di un tale professor Marcacci (lo conoscete?) su Totti e la comunicazione mediatica spunto per una tesi. Quando, entra Miccoli, e l’angoscia sale, perché i piccoletti sono terribili, hanno il senso dell’inferiorità e attaccano per non essere aggrediti (come i cani). Fortuna che esistono i giganti e soprattutto che il tempo scorra, questa volta il Piccoletto Terribile non ha tempo, deve arrendersi: la Roma vince. Sandro si domanda quanti punti riusciremo ad ottenere nelle prossime partite, mentre La Morini senza esitare dice: “Sei! Perché no?” La Morini è la nostra indovina e se lo dice lei io ci credo. Quindi appuntamento alle 16 per il sabato di Roma – Milan e tanti saluti e baci a Christian e Marco magicamente risucchiati dalla folla. La sera mi aspetta il ring, tutto al femminile, di Goal di Notte. E a chi dice “esiste ancora?” rispondo di si e che se lo guardano in molti, pare. Ho dovuto difendere i romanisti dall’attacco di “bagno di umiltà” che molti ci attribuiscono dopo il derby. Ribadisco anche qui. Umile a un romanista? È un ossimoro! Siamo solo working in progress (per dirla alla Di Benedetto) oppure trabajo en progreso (per dirla alla Luis). Non lo dico in francese e in tedesco perché non se lo meritano. Quindi noi siamo poliglotti e per capirci abbiamo bisogno di più tempo. Per il momento pensiamo a prenderci Genova e poi al Milan. Oggi il Mister Luis ha tenuto a specificare che “Siamo fuori dalla lotta scudetto”. Domanda: Qualcuno vedendo giocare la Roma ha mai avuto dubbi al riguardo? Non credo, è per questo che crediamo al progetto…e comunque che il mercoledì, come il week end, sia sempre (Di) Benedetto.
Post Scriptum: La Lazie è seconda, da sola, in classifica. Vincerà lo scudetto. Parola di Tacco12…a venerdì e Forza Roma.
Nessun commento:
Posta un commento