Ragazzi, sfatiamo un luogo comune: a Milano c'è il sole, ve lo giuro. La mia colazione è stata da Tiffany...(scherzo) nella Capitale della Moda (e degli scudetti) cerco di adeguarmi ai rigidi canoni estetici quindi: caffè nero e uno yogurt con cereali e miele. E questo è solo l'inizio della giornata. Del resto il mio stomaco avrà una settimana che lo metterà a dura prova. Tanto per iniziare alle 11 c'è la riunione post programma ( per chi non lo sapesse lavoro a la7 con l'interista Gad Lerner) fino ad arrivare al clou dei mal di pancia, ossia domenica prossima con il derby: Lazio - Roma. Ecco la preparazione a questo evento è davvero soggettiva: c'è chi fa finta di nulla; chi non parla (vedi mio zio fratello del Guru) e chi dice che "sarà una pratica veloce come al solito!" Adoro gli ottimisti. Personalmente preferisco tenere la mente sgombra e concentrarmi sul match durante il week end, ma non troppo, perché rischierei di avere una seria reazione fisiologica. Avete presente quelle che ti mandano al bagno ogni cinque minuti? Si, perché se c'è qualcuno che "se la fa sotto" solo in senso metaforico, c'è chi, come la sottoscritta, lo fa in modo letterale. Mi rendo conto di raccontare una situazione poco romantica ma del resto il modo di dire "te la stai facendo sotto" doveva pur avere un'origine. Ieri, il mio collega e amico, Paolo quando mi ha vista con la valigia in mano pronta ad afferrare un taxi al volo (so che continuo ad evocare atmosfere newyorkesi, del resto è lì che vorrei essere ora, perdonatemi) mi ha detto: "Scappi eh? Paura del derby?" per poi ammettere che "Domenica, per non sapere né leggere, né scrivere, me ne vado al cinema con Adriano". Adriano è il suo bimbo più grande. Ha circa 9 anni e una passione smodata per l'AsRoma. Gli ha attaccato la malattia Paolo in modo così inguaribile, che Adriano non riesce a dormire se non è terminata la partita, si arrabbia se la Roma perde e controlla la classifica con un occhio di riguardo verso i cugini. Sfatiamo un altro luogo comune...non sono cugini miei perché io non li conosco a quelli. Insomma sembra un adulto (oppure siamo noi adulti che sembriamo bambini?) Volevo specifica che non si tratta di "paura" ma di "statistica"! La Roma ha vinto troppi derby è arrivato il loro turno. E' proprio in ragione della statistica che Mirko non ha voluto comprare il biglietto per la partita: "Giochiamoci la carta Casa, ogni volta che la Roma ha giocato in trasferta e l'abbiamo vista da me è sempre andata bene!" E allora che "carta Casa" sia. Nella peggiore delle ipotesi ho lui che mi riconsola (oddio se la Roma perdesse sarei io a dover riconsolare lui temo e temo anche di esserne capace). Sono a Milano e per quanto mi sforzi di non pensare al derby che incombe, ogni cosa mi suggerisce il contrario. Per esempio avete presente l'inno lombardo? O mia bella Madunnina??? Se lo si legge attentamente è evidente che i milanesi sono dei copioni... "O mia bella Madonnina che brilli da lontano, tutta d'oro e piccolina" ...scusate ragazzi ma non vi sembra la descrizione della Madonnina di MonteMario? Quella che controlla la partita da lassù? E' colpa mia se penso al derby e alla Roma? E' colpa sia gira tutto attorno alla mia unica città? E se la Madonnina abbia più potere di un Presidente (di) Benedetto non lo so però mi chiedo come tutta questa santità possa far vincere un calcolo delle probabilità.
Post Scriptum da donna: Un luogo comune non lo posso sfatare: la cosa più bella di Milano (amici a parte), è il treno che porta a Roma anche quando all'orizzonte si comincia a vedere il derby...parola di Tacco12.
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