"La follia della donna, quel bisogno di scarpe che non vuole sentire ragioni. Cosa sono i milioni quando in cambio ti danno le scarpe?", cantavano così nel 2003 Elio e le Storie Tese per descrivere, seppure ironicamente, quel rapporto misterioso e viscerale che unisce alcune donne al mondo delle calzature. Gli americani hanno addirittura coniato il termine "shoesaholic", che l'Urban Dictionary spiega come "persona che possiede più di 60 paia di scarpe", e ora a completare il quadro arriva dagli Stati Uniti il primo documentario che esplora il legame intimo tra donne e tacchi analizzandolo dal punto di vista storico, psicologico e socioculturale. Si chiama "God save my shoes 1", Che Dio salvi le mie scarpe, ed è stato girato dalla francese Julie Benasra. Presentato in anteprima mondiale durante la settimana della moda di New York e poi a Parigi, il film è stato appena trasmesso in Francia da Canal + e verrà prossimamente distribuito da Caid Production anche in dvd. Bisogna averlo, proprio come succede per le scarpe, e online si rincorrono i post di donne che chiedono dove trovarlo.
Il documentario è girato tra New York e Los Angeles, Parigi e Milano, Toronto e Firenze, tutto per dare voce ai maggiori
Il documentario è girato tra New York e Los Angeles, Parigi e Milano, Toronto e Firenze, tutto per dare voce ai maggiori
esperti del settore. Tra questi spiccano alcune stelle della scarpa come il padre della suola rossa Christian Louboutin, il preferito da Carrie Bradshaw Manolo Blahnik, Bruno Frisoni designer di Roger Vivier. Intervengono anche alcune dive come Dita Von Teese, Fergie, la ballerina dell'Opera francese Marie-Agnès Gillot e la baronessa Von Neumann, donne normali, collezioniste insospettabili come la campionessa di poker Beth Shak che di scarpe ne possiede ben 900 paia. Non mancano poi gli storici della moda - da Valerie Steele della Fit di New York a Elizabeth Semmelhack, curatrice del museo di Toronto - e i giornalisti, come Filipa Fino di Vogue Usa e Caroline de Fayet di Elle. Insomma quello che si potrebbe definire il gotha della scarpa riunito per 90 minuti intorno all'annoso quesito.
Cosa spinge una donna a stipare in un armadio fino a 300 paia di scarpe? Cosa si scatena in lei davanti alla visione di un tacco dorato o di un decoro gioiello montato su morbido camoscio verde, blu o rosa? Cos'è quel sentimento di possessione che davanti a un décolleté dai toni flou o da una zeppa stile vintage trasforma il desiderio in acquisto, l'immagine in una scatola da impilare in case sempre troppo piccole e il conto in banca in un segreto da non rivelare? "Le scarpe trasformano il corpo della donna - spiega nella pellicola Louboutin - sono una specie di lifting con la differenza che non c'è dolore". Più avanti Fergie, la cantante dei Black Eyed Peas, aggiunge: "La scarpe raccontano che tipo di donna sei, parlano della tu storia", anche se per lo stilista Pierre Hardy "non è chiaro per quale circuito passi questo desiderio di scarpe, certamente non per la ragione".
Ma è soprattutto la silhouette, quella gamba allungata oltre il possibile e raffinata da un'andatura morbida e sensuale, a conquistare il favore delle donne. Almeno secondo lo stilista Walter Steiger che commenta: "Un tacco alto fa apparire le gambe più belle e quando una donna lo indossa e si guarda allo specchio realizza che la sua figura è differente". La pensa così anche Dita Von Teese: "E' meraviglioso vedere come i tacchi trasformino il corpo". Per l'artista Nikki Shiro il segreto della scarpa invece sta nella sua forma e nell'equilibrio che tiene uniti tutti i dettagli in un solo oggetto. Un equilibrio magico fatto di design, forme, movimento e pesi capace di dare potere. "Il fatto che un oggetto che va sui piedi possa cambiare completamente il look e il comportamento fa si che la scarpa abbia un certo potere", commenta Filipa Fino di Vogue alla quale si deve un indimenticabile viaggio all'interno dell'armadio segreto dove vengono collezionate le scarpe di Vogue. E infine a ricordare il potere seduttivo di un paio di scarpe ci pensa la cantante Kelly Rowland: "Sapete fino a che punto potete far impazzire il vostro grazie a un paio di scarpe? Provate".
Cosa spinge una donna a stipare in un armadio fino a 300 paia di scarpe? Cosa si scatena in lei davanti alla visione di un tacco dorato o di un decoro gioiello montato su morbido camoscio verde, blu o rosa? Cos'è quel sentimento di possessione che davanti a un décolleté dai toni flou o da una zeppa stile vintage trasforma il desiderio in acquisto, l'immagine in una scatola da impilare in case sempre troppo piccole e il conto in banca in un segreto da non rivelare? "Le scarpe trasformano il corpo della donna - spiega nella pellicola Louboutin - sono una specie di lifting con la differenza che non c'è dolore". Più avanti Fergie, la cantante dei Black Eyed Peas, aggiunge: "La scarpe raccontano che tipo di donna sei, parlano della tu storia", anche se per lo stilista Pierre Hardy "non è chiaro per quale circuito passi questo desiderio di scarpe, certamente non per la ragione".
Ma è soprattutto la silhouette, quella gamba allungata oltre il possibile e raffinata da un'andatura morbida e sensuale, a conquistare il favore delle donne. Almeno secondo lo stilista Walter Steiger che commenta: "Un tacco alto fa apparire le gambe più belle e quando una donna lo indossa e si guarda allo specchio realizza che la sua figura è differente". La pensa così anche Dita Von Teese: "E' meraviglioso vedere come i tacchi trasformino il corpo". Per l'artista Nikki Shiro il segreto della scarpa invece sta nella sua forma e nell'equilibrio che tiene uniti tutti i dettagli in un solo oggetto. Un equilibrio magico fatto di design, forme, movimento e pesi capace di dare potere. "Il fatto che un oggetto che va sui piedi possa cambiare completamente il look e il comportamento fa si che la scarpa abbia un certo potere", commenta Filipa Fino di Vogue alla quale si deve un indimenticabile viaggio all'interno dell'armadio segreto dove vengono collezionate le scarpe di Vogue. E infine a ricordare il potere seduttivo di un paio di scarpe ci pensa la cantante Kelly Rowland: "Sapete fino a che punto potete far impazzire il vostro grazie a un paio di scarpe? Provate".
(articolo di Benedetta Perilli tratto da Repubblica il 5 ottobre 2011)
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