Ragazzi, qui a Milano la nebbia scende. Copre tutto tranne le imprese uniche, come il gol di Osvaldo. Il gol più bello è sempre quello mai realizzato. Come i sogni, quelli non si avverano rimangono nella loro dimensione magica, che nessuna realtà conserva. Dopo un mese, di nuovo allo stadio. La banda del tifo, si è lacerata come una maglietta consumata dai lavaggi. Ci siamo tutti, tranne Sandro e il piccolo Matteo, ma siamo tutti diversi. Abbiamo facce cambiate e pensieri nuovi. Abbiamo vite ricominciate, pur mantenendo la stessa fede romanista. Quando io e Mirko siamo arrivati, Antonella era già al suo posto. Era lì prima di tutti, addirittura prima di Alma e del suo panino salsiccia e cicoria. Fabietto non lo vediamo da un po’, da quando è nato Gabriele preferisce essere papà a tempo pieno, inclusi i festivi intendo. Christian e Marco arrivano sempre all’ultimo, il primo perché gioca a calcetto, e il secondo perché ha cambiato casa e fa un giro diverso. La Roma si è allenata in una bolla di sapone, indossando maglie che gridavano “No alla Violenza” realizzate dall’Associazione Sandri. Se la bolla fosse scoppiata, avrei assistito a un acquarello stinto dai colori di un autunno vicino all’inverno. La partita sulla carta era facile. Il Lecce dell’ex Di Francesco non ci metteva paura. Il Lecce, fantasma del passato, invece si. Primo tempo esiste solo la Roma. Arriva il gol di Pianjc “Chi è stato? Chi è stato?” urla Diego che dalla Sud non riesce a capire chi ha segnato sotto la Nord. C ’è chi risponde Bojan, chi dice Taddei. “Per me è stato Pianjc” e averne la conferma sul cartellone luminoso mi ha dato una sensazione di sottile piacere. Il freddo e l’umidità arrivavano a bagnare le ossa. Solo caffè per scaldarmi, dato che la dieta, più rigida del freddo, m’impedisce di addentare cioccolata e panini. Quando non si mangia il tempo passa lento. La Roma gioca che è uno spettacolo guardarla, macina occasioni da gol senza centrare la porta. “Ma come ha fatto!!!???” si domanda un incredulo Mirko vedendo Bojan sbagliare un gol facile, facile. Non sarà l’unico a lasciarci increduli. Quasi da metà campo Gago tira e boom, il nostro ex Julio Sergio, si lascia superare. E’ il raddoppio inaspettato. Purtroppo nessuno è perfetto e così basta un loro contropiede per accorciare le distanze. La sofferenza scalda l’animo e fino alla fine spezza il fiato. Dal naso rosso, coperto dalle sciarpa, sento scendere delle goccioline. Poi arriva la magia che non ti aspetti. Lo vedo, il mio Osvi, fare una rovesciata in aria. Proprio sotto i miei occhi. Lo vedo segnare e urlare e mimare la mitraglia. Divento pazza. Salto sul seggiolino, sulla testa di Mirko. “E’ un fenomeno, E’ il migliore! Te l’avevo detto!” urlo, accecata da tutto quello che mi gira intorno. Antonella mi abbraccia. “E’ stato annullato…” tenta di spiegarmi Mirko da sotto il suo zuccotto di lana. Non ci credo. E’ un gol troppo bello per non essere vero. Il cartellone luminoso segna ancora 3-1 ma dopo poco subisce una correzione. E’ vero dunque. La gioia ancora mi riempie le vene. Il sangue pulsa. Il freddo è sparito. Christian dice: “Era regolare, ho ricevuto 4 messaggi”. Borbotto un “lo sapevo, era troppo bello per essere in fuorigioco”. La Roma alla fine vince ma per me il gol più bello è quello che non è mai stato segnato. Un gol di punta ( e non di tacco..) che il GurU stenta a credere non essersi mai realizzato. “Arbitraggio assurdo!” mi urla per telefono. Per me è finita 3-1…questa è la Roma che mi piace. Parola di Tacco12.
Post Scriptum per Riflettere: Adriano ha segnato il suo primo gol con il Corinthias …Vucinic e Menez sono primi in classifica con le loro squadre…mmm…non capisco se il progetto prevedeva pure questo! Di sicuro prevede che la Lazie vincerà l’Europa League. Non dimentichiamolo mai! ;-)