Ci sono giorni in cui può succedere di tutto.
Pochi minuti e i programmi saltano. E se in una giornata ti capita due volte, la si può davvero definire una giornata eccezionale.
Così erano le 17.30 quando mi sono alzata dalla mia scrivania, dove stavo lavorando per mettere a termine il lavoro di un anno, diretta alla stampante non ho capito se per via del piede addormentato o per un calo di pressione, fatto sta che la mia caviglia si è completamente girata e suonando con un "Toc!" la fine (o se preferite) l'inizio di una ricreazione in punizione.
Ho visto le stelle, soprattutto quando ho capito che la faccenda era seria. Che se andavo al pronto soccorso rischiavo di perdere ITALIA - GERMANIA e che, comunque fossero andate le cose, sarei dovuta arrivare a casa mia su un solo piede: un quarto piano senza ascensore.
"C'avevi i tacchi?" E' stata la prima domanda che tutti mi hanno rivolto saputo dell'incidente.
"No, i sandali, è per quello che mi è successo".
E' colpa loro! Maledetti nani invidiosi, come i cani piccoli. Soffrono d'invidia e ti fanno prendere le storte. Una Tacco12 non mi avrebbe mai tradita. Lei avrebbe fieramente avanzato, Tacco alto e punta in fuori. Come le signore degne di questo nome.
Arrivata all'Ospedale per fortuna c'era pochissima gente e i dottori avevano una certa premura e così dopo il verdetto della lastra: grave distorsione con interessamento del malleolo, me ne sono andata a casa. Due rampe io e due in braccio a Mirko e fu così che la fissa dimora delle ultime 48 ore è diventata il divano. Alle ore 20.45, eravamo già a casa, pronti per tifare Italia.
"Se vinciamo contro la Germania vinciamo l'Europeo" il mio verdetto era stato già emesso dopo la partita con l'Inghilterra.
Avremmo dovuto vedere la sfida a casa di Marco e Sara, con tutti gli altri e invece eccoci qua cheek to cheek , lo chiamerò l'Europeo Solitario.
La partita è cominciata. L'Italia è fiera e forte. Daniele è in campo, come un vero guerriero che non si risparmia. Si capisce subito che per la Germania non ce n'è e diventa certezza quando Balotelli segna di testa il primo gol.
Esulto con le braccia e il corpo cercando di muovere il meno possibile la caviglia fasciata.
"Era ora che questo dimostrasse quello che conta, ecchecavolo!"
Mi sfogo. Sarà sempre il nostro Bronzo di Riace a raddoppiare con un tiro favoloso e conseguente esultanza "coatta" che se l'avesse fatta Totti ancora se ne sarebbe parlato sulle prime pagine.
La partita sembra tranquilla, solo negli ultimi minuti di recupero le cose sembrano complicarsi.
Un rigore contro e il rischio di finirla in pareggio, per un assedio tedesco forsennato.
Addirittura il loro portiere arriva sotto porta ma dopo 4 minuti di recupero, l'arbitro fischia. La Merkel piange e insieme a lei tutta La Germania. Ancora una volta la Storia ci ha dato Ragione. Contro la Germania vinciamo sempre noi (e come qualche genio ha scritto su uno striscione: C'abbiamo perso solo quando eravamo alleati).
Adesso si finirà esattamente nel punto in cui abbiamo iniziato: ITALIA - SPAGNA.
Domenica sera sarà la nostra sera. La Spagna è già campione negli ultimi otto anni dell'Europeo e del Mondiale. Contro il Portogallo, hanno sfoderato più fortuna che cuore. Nel calcio a volte è sufficiente avere la Dea Bendata dalla propria parte. Ci sono però altri fattori che contano: orgoglio, voglia di vincere, cuore.
L'Italia ha la rabbia di Buffon, che uscito dal campo perché "Non si scherza con il fuoco". Quella di Balotelli che è corso a baciare la sua mamma adottiva. Di Cassano, che ha fatto il possibile per arrivare all'Europeo e teneva stretto il suo spettatore preferito, il figlio. De Rossi che è troppo forte per una Roma sempre in costruzione. Ha il talento di Pirlo che potrebbe giocare la sua ultima edizione degli Europei. Ha i giovani che ci credono e ha noi. Dalla Val D'Aosta alla Sicilia. Noi Italiani che ci crediamo sempre. Appuntamento a Domenica e che il bacio continui, parola di Tacco12.
Ps. Per la cronaca a chi mi chiede tra Cassano e Balotelli, continuo a dire Cassano.