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19 novembre 2012

Arrivano i pupi e tutto si sconvolge

Chiara&TheEternalCity è stata impegnata a festeggiare le sue amiche neo mamme. 
Ben due benvenuti in questo Novembre:  il 7  Niccolò e il 13 Giorgio.
Il primo pupotto era atteso e ha anticipato di un solo giorno la sua venuta al mondo, non lo sono ancora andato a trovare ma dalle foto posso dire che è bellissimo (come la mamma che è amica mia). 
Il secondo invece l'ho già conosciuto, quindi posso raccontarvi com' è andata la sua storia appena iniziata su questa terra. Giorgio ci ha fatto la sorpresina...del resto la sua mamma è abituata a spiazzare. Basti pensare che si è sposata il giorno in cui a Roma è nevicato e non poteva che partorire in largo anticipo nel giorno in cui il Tevere stava per esondare e a Ponte Sisto si consumava la battaglia urbana tra studenti e polizia.
Un giorno qualunque dunque, per noi abitanti della Capitale, ma non è andata proprio così. Nessun problema infatti ci sarebbe stato se la neo mamma non avesse deciso di partorire all'ospedale che è stato al centro della cronaca: il Fatebenefratelli, sito proprio al centro dell'Isola Tiberina.
Pronto soccorso chiuso perché allagato per via del Tevere alto. Per concludere i festeggiamenti non potevano mancare un bella manciata di bombe carta proprio sul lungotevere che costeggia l'ospedale.
Il piccolo Giorgio avrà pensato: Chi me l'avesse mai detto che questo mondo era così rumoroso!
E' leggero come batuffolo e si nasconde dentro la tutina che sembra cucita per un gigante. Il cappello da puffo gli scivola sopra la fronte. Così piccolo e perfetto da sembrare una miniatura. Tutto al posto giusto: occhi, naso, dita lunghe e affusolate. Una quantità di capelli neri a riempire quella testa grande come un pompelmo gigante.
Quando la zia Mariagrazia mi ha inviato il messaggio : è arrivato Giorgio, ho avuto un mancamento. 
Come??? Qualcosa non è andato bene? Manca ancora un mese, possibile che mi sia sbagliata? Sono saltata sul divano isterica...con tutte queste amiche incinta ho avuto paura di confondere le date, anche se ero certa che si trattava di un fuori programma. Il giorno dopo ne ho avuto la conferma: 40 giorni di anticipo, però stanno tutti bene. Se sorelle, amiche e cugine continuano così, mi faranno morire d'infarto.
Negli ultimi due anni i bimbi della mia vita, si sono moltiplicati, e poi dicono che le nascite sono in calo. Corro da una sala parto all'altra, di qua e di là, in giro per Roma. Cerco di non essere invadente, infatti qualche neo mamma non ti vuole perché è troppo provata e già in crisi post-parto;  qualcun'altra ha bisogno di te.
Ho scoperto che ogni parto è diverso dall'altro, ogni mamma è diversa dall'altra. Non ce ne sono due che si somigliano. C'è chi il bimbo se lo perde per le scale; chi impiega due giorni; chi ne farebbe subito un altro e chi giura che il nascituro rimarrà figlio unico. Ci sono ancora bimbi che sono pronti per essere sfornati. Ogni volta è comunque una gioia. Vederli lì in quel lettino che è enorme per loro, ti butta in faccia il miracolo della vita e ti rimpicciolisce il cuore, proprio alla misura dell'essere umano che si getta nei tuoi occhi.
Giorgio, pesa appena 2.5kg, è stretto alla mamma in un abbraccio forte e tenero insieme. La mia Angela sembrava un'altra. Lei così sicura e così fragile. Esiste una specie di magia quando un bimbo viene al mondo. Le donne cambiano volto, la loro espressione è fiera e piena.  Ti guardano e improvvisamente non sono più le tue amiche, sono delle mamme. Capita a tutte, anche a quella che il giorno primo è la più scapestrata di tutte. Alla fashion girl in piena regola, tutta aperitivi e shopping, anche a lei capita che, il giorno dopo, tutto cambia. In piedi, vestita con una camicia da uomo (sempre fashion) ma con il viso struccato e stanco, i capelli raccolti e un paio di'infradito al posto di un bel tacco 12 (nel caso di Angie, al posto delle ballerine). Sta lì che nemmeno le importa più se le si vede un brufolo o un capillare rotto sulle cosce nude e magari da depilare. Non lo guardi proprio quello che ti circonda, perché il tuo occhio è concentrato su altro. E' lì adorante e innamorato, per la prima volta. Nessun uomo in vita tua ti ha mai trasformato l'occhio in quel modo, a forma di cuore.
Mia sorella guardò Adriano e in quell'istante avevo capito che non era più mia sorella, era una mamma.
E Angela con Giorgio, beh, solo chi la conosce riesce a descrivere come quel piccolo bimbo l'abbia già trasformata. Certo ci sono aspetti che non si possono cancellare: ho saputo che è stata capace di prendere appunti su come posizionarlo per l'allattamento, del resto non sarebbe più lei se non facesse un' angelata al giorno. I padri, poi, si trasformano più delle mamme. E' nel momento in cui si rompono le acque e ricevono la notizia: "E' nato", in quel momento  si rendono conto di quello che gli sta capitando.
Infatti fino a quell'istante, credono solo che la loro dolce metà stia lievitando per mancanza di applicazione, poca ginnastica e troppa fame. Sono così distratti che a stento contano che sono trascorsi 9 mesi. Poi lui o lei appaiono ed eccola là la causa della fame e dei kg di troppo di quella donna che amano tanto. E' un altro essere umano, un affare da ragazze...da donne...che ora però riguarda anche loro.
Vederli innamorati poi non ha prezzo. Che i figli siano maschi o femmine, poco importa. Loro sono lì : occhi da pesce lesso e cervello staccato (quello è più o meno una costante).
Il papà di Niccolò poi s'è fatto tutta la gravidanza e quando è nato è come se avesse partorito lui. Per quanto riguarda il papà di Giorgio, lui ha reagito più o meno così quando sua moglie gli ha chiesto:
"Hai preso il tempo dall'ultima poppata?"
"Eh, si ..."
"Eh, si che vuol dire?"
"Eh, si che vuoi?" Ipad in mano e testa tra le nuvole, così le mamme tornano donne sull'orlo di una crisi di nervi:
"Devo fare tutto io? almeno il tempo tra una pappata e l'altra lo puoi prendere tu? Ce la puoi fare, lo so..."
La categoria mamma e papà è comunque nulla senza la categoria zie, che io sostengo con forza. Le zie non partoriscono ma è come se lo facessero. Alla fine sono stanche e angosciate più delle mamme, però devono trovare subito le forze...perché le mamme non ci capiscono nulla e le zie, nemmeno, ma devono fare finta.
Nel caso di Angie la regola non vale perché zia Mar The Best è una pediatra, quindi, anche se non ha figli, ha sempre la situazione sotto controllo, per quel che concerne l'organizzazione. Per esempio era già pronta baby shower (che non si è potuto festeggiare perché Giorgio è nato troppo presto) e aveva acquistato il kit, ascoltate bene amiche, a Londra (perché una mamma fashion ha sempre una zia fashion). Il giorno della nascita ha, inoltre, trascorso un intero pomeriggio a preparare la culla. Vi dico solo che la Zia Bionica, Mary The Best, dopo meno di 24 ore, aveva già attaccato un fiocco nella camera del nascituro con tanto di foto del bimbo. Ora, quando l'ha scattata e quando l'ha sviluppata è cosa da categorie superiori alle quali non riesco ad approdare, però vi rendete conto di cosa è capace di creare una zia?
I nonni sono quelli che si preoccupano delle cose importanti, tipo: la squadra del cuore.
Nonno siciliano: bavaglino del Catania. Papà romanista: ciuccio della Roma (tanto di questo periodo per i pianti torna utile a tutti) e zia della Lazio, direi che può ripiegare sulle mutandine...così si sporcano e finiscono nel meraviglioso circolo della lavatrice non facendo più ritorno.
Le nonne poi, si distinguono per lo stile impeccabile: griffate ed emozionate. Sempre bersaglio delle figlie, per le quali ogni loro consiglio è un errore:
"Tienilo più alto"
"Ma se lo tengo più alto, non ciuccia"
E loro lì silenziose aspettano il momento che le figlie confideranno che non possono fare a meno di loro, del resto sono mamme e queste cose le sopportano e le sanno. 
Le nonne, le zie e le amiche non sono nulla però al confronto dell'amica Ella. Chi segue il mio blog e ha letto del matrimonio di Angie, si ricorderà della mitica e unica, Ella SuperStar. Lei non è una persona, lei è un essere superiore, un'entità, come la Magia di Natale o la Fatina di Cenerentola.
Da quel di Catania ha inviato un mazzo di rose bianche alla neomamma e quando si è sentita dire che : "Signora oggi al FateBeneFratelli non si può arrivare, Roma è nel caos!"
Ella non si è scomposta minimamente:
"Come? E meno male che FateBene. Fatebene un cavolo! La mia amica ha partorito e l'hanno fatta passare mi sembra"
A quel punto il fioraio deve essere svenuto:
"Signora sono un uomo non posso farmi venire le doglie!"
"Le faccia venire a sua moglie"
"Ma sono gay!"
Ella sul gay deve avere attaccato per evitare di ribadire che anche un gay può farsi venire le doglie. Non poteva perdere altro prezioso tempo. Ha buttato giù la cornetta e, indice su lingua, ha continuato imperterrita  a voltare le pagine del suo elenco, alla ricerca del numero che le avrebbe detto di si.
Il fioraio romano però è duro da piegare. Infatti ne ha dovuti chiamare ben 5 prima di riuscire nella sua impresa:
"Dovete portare i fiori oggi, non m'interessa se Roma è bloccata. Giorgio ha bisogno della presenza di sua ziaaaa, volete far venire un trauma al bimbo e un infarto a me??? Fatevi venire le doglie, chiamate un'ambulanza ma consegnate le roseeee!"
Credo che le cose siano andate più o meno così e ritengo che il servizio Interflora abbia fatto bene a intervenire se non voleva che scoppiasse un caso diplomatico con tanto di vittima (che ovviamente sarebbe stato il fioraio, ucciso con il pensiero da Ella Superstar e non Ella perché lei è immortale).
Il primo giorno di Giorgio è stato più o meno questo. Lui dorme e mangia e almeno dieci persone diventano matte. E' un mondo bellissimo quando arrivano i pupi, perché tutto diventa relativo, e anche un derby finito male finisci per dimenticarlo presto.












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