30 novembre 2013
A Roma si cena sul Ristotram
Scritto da
chiara maria gargioli
Qualche giorno fa, ho preso un vecchio tram (http://www.tramjazz.com) mascherato da ristorante.
Accolta dalle note di una Jazz Band (http://www.michaelsupnick.com/sweetwaterjazzband.html) mi sono sentita come in un film di Woody Allen.
L'occasione di provare questa esperienza mi è stata offerta dalla Coop (http://www.e-coop.it ).
L'azienda italiana sta rilanciando i suoi punti vendita sul territorio e sta offrendo nuovi servizi, da alcuni clienti già largamente sfruttati, come lo shopping online.
Torniamo però al nostro Tram.
La luce delle candele sui tavoli ha creato la definitiva atmosfera tra commedia e realtà.
Partenza alle ore 21 da Porta Maggiore. Appuntamento alla banchina dei tram. Lì tra quelli nuovi e fiammanti, uno fatiscente ha fatto la sua comparsa. Aperte le porte, un cameriere con un cilindro in testa ha accolto i passeggeri atipici per eleganza ed entusiasmo.
Una volta che il cameriere dal cilindro in testa mi ha indicato il tavolo e versato un bicchiere di prosecco, il viaggio ha avuto inizio.
La musica scandiva i tempi che accompagnavano il Tram attraverso il quartiere di San Lorenzo, Piazzale Verano, il quartiere Trieste fino ad arrivare a Valle Giulia.
Dai finestrini Roma scorreva con una colonna sonora che solo chi viaggiava sul tram poteva assorbire.
Intanto la cena veniva servita. Ahimè se fosse stata all'altezza di quello che vedevo e sentivo, sarebbe stata la migliore cena della mia vita (ci tengo a precisare che la cena non era a base di cibo Coop).
Si sa che per natura quando un senso è meno stimolato degli altri, gli altri hanno una maggiore sensibilità e viceversa. Sarà stato per questo motivo forse che il cibo è stato ciò che mi ha entusiasmato di meno. Un calice di vino rosso ha in qualche modo aggiustato il tiro, anche se si trattava di un Chianti che con Roma ha poco a che spartire ma cosa importa se si è comodamente adagiati su sedili di pelle imbottiti direzione Colosseo???
Quanto l'Anfiteatro Flavio è apparso, ecco che la vista si è riempita a tal punto da sovrastare non solo il gusto ma anche l'udito e l'ottima musica che si prestava a recepire.
Davanti sua Maestà il Colosseo tutto svanisce.
Così non importa nulla se le polpette al sugo erano immangiabili. Le abbandono al loro destino, mi gusto quel vecchio ma ancora unico spettacolo e aspetto il dessert.
Un'altra piccola pausa, giusto il tempo di sgranchirsi le gambe e fumare una sigaretta.
Quando si risale, prima di proseguire questo suggestivo percorso, i musicisti mostrano agli spettatori tutta la loro incredibile bravura.
A Wonderful Life con tromba, clarinetto, banjo e basso tuba ci accompagna dal Colosseo fino alla Piramide Cestia in via Ostiense.
Nel percorso la silenziosa assenza del Circo Massimo riempie il paesaggio. Roma è quasi deserta.
Le strade sono bagnate da una pioggia incessante.
I dolci per concludere in bellezza arrivano: mousse al cioccolato e tiramisù al mandarino.
Una scorta di zuccheri per difendersi dall'amarezza della prossima fermata, quella della fine del viaggio e del ritorno alla realtà.
27 novembre 2013
La Roma è una grande squadra, vedrete
Scritto da
chiara maria gargioli
Il Capitano e Borriello fanno le corna....Tiè a chi ci vuole male la Roma c'è! |
Errore gravissimo e allora eccomi qua pronta a tormentarvi tutti i santi giorni.
Iniziamo però con il Diario della Tifosa.
Parliamo di questo scavalcamento in classifica da parte della Juventus.
Bene! Qual è il problema?
Il Monday Night ha regalato il primo gelo sulla Capitale, in tutti i sensi.
Sono circa le 18 quando mi appresto a confezionare un paio di panini con la frittata, un paio con la Nutella e uno con il tonno.
Avvolgo nell'alluminio e infilo nel sacchetto di carta da pane e poi aspetto che Mirko ritorni dal lavoro.
Sono le 19 e dopo aver indossato il maglione più pesante possibile su un paio di leggings neri e aver infilato le Ugg ai piedi, tiro fuori la mia prima sciarpa giallorossa, quella che mi ha regalato il Guru, quella che porta bene per forza.
L'appuntamento con gli altri non c'è, passiamo al volo davanti a casa di Sandro e salutiamo:
"Ci vediamo dentro" urla Mirko dal motorino a Christian che con Antonella erano in attesa di Sandro con Matteo e di Marco.
Arriviamo e lo stadio non è così pieno. I nostri posti sono sudici: sporchi e affogati dalla pioggia dei giorni precedenti.
"Uno schifo!" si commenta ad alta voce.
Ci sistemiamo alla meglio. Guardiamo nel video un omaggio ad Amedeo Amadei (Il Fornaretto), il Capitano dello scudetto del '42 che ci ha salutato all'età di 92 anni in una domenica mattina di novembre.
Morso al panino finché la frittata è ancora calda con gli occhi in quello schermo che passa immagini di un calcio in bianco e nero, un calcio che non esiste più.
"Bonaaa la Frittata!" commentano da Facebook dove ho postato la foto.
Gli altri arrivano muti, come se non ci fossero. Troppo freddo per parlare. Prendono posto e aspettano. La Roma entra a riscaldarsi. Noi cerchiamo di farlo battendo le gambe.
Antonello non si è visto e nemmeno Annalisa con la sua piccola.
Sono le 20.45 si comincia.
La Roma parte bene e si capiscono subito le intenzioni della Capolista: vincere.
Il Cagliari però è da sempre una bestia nera per la Roma.
Un po' per via di quel capitano che si chiama Conti e un po' perché non ha mai vinto fuori casa in questa stagione e di contro la Roma non ha mai perso.
Insomma di motivi per essere preoccupati ce ne erano parecchi, del resto quando si fanno le statistiche raramente il bilancio è buono.
Un paio di ragazzi con un sacco di iuta girano per il settore chiedendo un euro per comprare cancelleria per i bimbi di una scuola elementare in Sardegna.
La Curva Sud è anche questo: solidarietà raccontatelo ai vostri bambini.
Si rivedono Gervinho in campo e Destro in panchina, questi mi sembrano due ottimi segnali.
La Roma ci prova e, di tanto in tanto, il Cagliari si affaccia con un contropiede. Ormai lo schema delle avversarie è chiaro e sempre uguale: tutti dietro e contropiede.
I protagonisti diventano i portieri: De Sanctis mette una manona su un colpo di Ibarbo e Avramov ci mette quattro manone prima su Strootman, poi su Florenzi, eccezionale su Maicon e per concludere anche su Castan.
Dove non arriva Avramov arriva il palo a fermare Gervinho.
Il freddo mi entra nelle ossa. La sciarpa di Mirko poggiata sulle gambe riesce a intiepidirmi le ginocchia.
Soffio nei guanti per scaldarmi le mani. Marco ha il volto livido.
"Come fanno i giocatori con le maniche corte???"
Sono dei super eroi vorrei rispondere, aspettandomi da un minuto all'altro il gol del vantaggio.
Niente.
La partita non decolla se non per presunti rigori e un po' di nervosismo che nel secondo tempo si trasforma in un'espulsione per Garcia e per il vice allenatore del Cagliari Pulga.
Tra primo e secondo tempo mandiamo giù il panino con la Nutella e cerchiamo riparo tra le colonne che sorreggono lo Stadio al piano terra.
15 minuti e di nuovo seduti ai nostri posti. La Roma attacca verso la Sud ed proprio nel secondo tempo che Avramov mostra il meglio di se'.
" Possibile che 'sti portieri quando giocano con la Roma diventano tutti fenomeni?"
Punto lo sguardo verso l'orologio speranzosa nei nostri minuti, quelli che scorrono dal 60' al 75' circa.
Niente.
76'
Niente.
80'
Niente.
Nonostante l'attacco costante, l'entrata di Bradley, Borriello e Burdisso. Nonostante la nostra fede smisurata.
90'
Niente.
La partita finisce 0-0, con solita e ormai poco originale esultanza di Daniele Conti.
L'euforia del Cagliari per un risultato positivo volto a dare fiducia e gioia alla sua terra martoriata dall'alluvione lo posso comprendere. Quello che proprio non mi va giù e aver perso altri due punti.
"E' pure vero che in altre stagioni avrebbe preso il gol all'ultimo minuto" capto questa frase nel chiacchiericcio post partita.
Già, non abbiamo perso ed è quello che dirà anche il Mister ai microfoni.
Sono Orgogliosa della mia Roma. E' una squadra che ha lottato e ce l'ha messa tutta. Purtroppo sono mancati alcuni giocatori. A mio avviso la prestazione di De Rossi non è stata la migliore e quella di Ljajic decisamente la peggiore. Doveva essere decisivo non lo è stato.
Nel complesso però una strana sensazione di tranquillità mi pervade.
La Juventus è prima e certo non mi piace ma la Roma ragazzi non ha finito il suo lavoro. Non possiamo dimenticarci che è una squadra costruita intorno a Francesco Totti e che la nostra Luce è fuori da più di un mese.
"Manca un terzino sinistro! Dodò non si può vedere" si lamenta Mirko.
Certo sulla fascia sinistra non siamo messi benissimo però non facciamo drammi.
I ragazzi hanno tenuto alla meglio ora ci aspetta una trasferta dura e poi ...poi incrociamo le dita e se Francesco scende in campo con una Roma ancora imbattuta, beh, mi dispiace per la Juventus ma temo che non ce ne sarà più per nessuno....
Il Meglio deve ancora arrivare...non ve ne dimenticate mai. Parola di Capitano e di Tacco12.
PostScriptumLazie: Qualcuno che non ama il calcio e lo sport ha avuto l'ardire di esultare al primato della Juventus per non sentire più i romanisti...beh, amico mio in primis i romanisti non si zittiscono con così poco, in secondo luogo chi esulta per la Juve capolista si qualifica da solo inutile aggiungere altro.
PostScriptumDonne: nella giornata contro la violenza alle donne non ho volutamente scritto nulla. Non esiste una giornata ma tutti i giorni. Tutti.
18 novembre 2013
Rita e La Vigna che fa bene
Scritto da
chiara maria gargioli
Ciao A tutti!
Ragazze/i oggi per Spaghetti Junction di Tacco12 sono andata a scovare una storia buona, come il vino, la solidarietà e l'altruismo.
Se vi va di saperne di più, leggete il link qui sotto:
http://www.thespaghettijunction.it/?p=rita-la-vigna-e-la-storia-di-una-vigna-che-fa-bene
E se la storia vi è piaciuta correte ad acquistare il loro vino e la quota di soci per salvare la Cooperativa la Vigna!
L'appuntamento è sabato 23 alla bottega Capoverso in via dei Gonzaga. Per i dettagli consultate pure la pagina facebook di Capoverso.
Un bacio a tutti.
16 novembre 2013
Libri e collane, è solo Mà Gia
Scritto da
chiara maria gargioli
Un po' di domeniche fa vi ho raccontato della mia visita al mercatino di MoMo.
Un mercatino domenicale che sta prendendo forma e che muta il suo aspetto di settimana in settimana. Lì tra i banchetti vi ho raccontato di MàGia e vi ho anche detto che le avrei dedicato uno spazio a parte, perché la sua arte mi ha colpito.
MàGia è una ragazza che crea bigiotteria partendo da un romanzo, una fiaba e merita un'intervista alla Je Suis Marie Antoinette.
Presentati.
Mi chiamo Marta, ho 27 anni e per ora sono una hobbysta, con una predilizione per i bijioux.
Quando è nata questa tua passione?
Ho costruito il primo telaio per fare i braccialetti indiani in seconda elementare.
Come procedi quando devi riprodurre una storia su una collana, un bracciale o un paio di orecchini?
L'ispirazione mi viene guardando una pietra, un ciondolo, qualsiasi cosa che mi faccia illuminare e venire voglia di costruirci attorno una storia.
Di solito inizio da una collana che è la più complessa. Decido che forma darle, ne compongo la struttura sul piano di lavoro e inizio ad assemblarla. Infatti fisica e arte sono un po' come due elefanti su una palla gigante: ci possono stare ma bisogna prima immaginarceli!
Qual è la favola che credi di aver "raccontato" meglio?
Sicuramente quella che verrà! Anche se Alice nel Paese delle Meraviglie è una delle più apprezzate delle mie collezioni.
Il commento più bello che hai ricevuto?
Una volta una ragazza, mentre osservava una collana della Sirenetta, mi ha detto: "La comprerei solo per metterla su un tavolo in bella vista e poterla guardare tutte le mattine appena alzata dal letto".
Dimmi la favola che vorresti "raccontare".
Vere e proprie favole non ne ho in mente. Senza dubbio vorrei rendere giustizia al "Signore degli Anelli" e a "Star Wars".
Cos'è per te una favola?
Una lezione di vita che capirai solo quando sarai cresciuto.
La tua favola preferita da bambina...
L'Incredibile Storia di Lavinia di Bianca Pitzorno, è troppo outsider?
Tra le classiche direi Alice nel Paese delle Meraviglie, una storia di allucinazioni perfetta per ogni età.
Il tuo è un marchio registrato MàGia com'è nato questo nome?
Beh, qui a Roma nessun nome rimane com'è. Io sono Ma' (pure con la a un po' allungata, tipo quando chiami mamma per le scale) e Gia sta per Giacomini, che è il mio cognome.
Mi piace giocare con qualsiasi cosa, con le parole anche di più. MàGia sembra Magia...e un po' lo è!
Chi è davvero Marta (Ma' con la a allungata) la donna è dietro a questo marchio?
Quella che vedete attraverso le mie creazioni. Sulla carta sono un'insegnante d'Italiano specializzata per l'insegnamento agli stranieri.
Il momento però è critico e allora ho deciso di mettermi alla prova puntando sul mio hobby. Anche se non insegno, trasmetto ciò che amo attraverso quello che creo.
Vorrei aprire un negozio per diffondere la mia visione del mondo (che v'assicuro visto da qui è una meraviglia!)
MàGia è in giro solo per mercatini? Guardando le tue foto sul contatto facebook sembra che sia in giro per il mondo...una sorta di Favoloso mondo di Amelìe.
Ahahahah, si il Mondo, magari. Amo viaggiare e sono parecchio parsimoniosa, appena ho qualche spicciolo provo a prendere il primo low cost. Nei miei spostamenti porto le mie creazioni o qualcosa ad hoc per la località che visito (avrai capito che mi piace lavorare a tema), oppure stampo un cartellino MàGia che metto in primo piano nelle foto in una sorta di "diario di viaggio"...a volte mi piace strafare.
Dicci le novità in serbo per Natale?
Qualcosa di caldo da indossare, molti angioletti e tante letterine a Babbo Natale!
Se qualcuno volesse ricorrere a te per realizzare dei regali ad hoc cosa deve fare e quanto può spendere?
Il sito www.lovingmagia.com è una buona vetrina per i lavori che ho già realizzato, da lì si può prendere spunto per idee personalizzate e nel giro di un paio di e.mail ci si può accordare per qualcosa di adatto. Anche FaceBook è un ottimo strumento. Puoi spendere da 5 a 30 euro si ottengono ottimi risultati.
Dacci un appuntamento.
Sicuramente il 1°Dicembre al MòMò Republic. L'8 Dicembre dalle mie parti in Sabina, tutto il giorno c'è un enorme mercato nella Piazza del Comune a Poggio Mirteto.
Per il resto, amici o non amici su Facebook, la copertina della pagina fans e quella del profilo sono sempre aggiornate sugli imminenti appuntamenti.
Come consigli di chiudere quest'intervista con il Vissero tutti felici e contenti???
Certamente ma un felici e contenti del XXI secolo però! Quindi...Vissero tutti felici, contenti e tatuati :-)
Sito Web: http://www.lovingmagia.com/
Facebook: MàGia Accessori
15 novembre 2013
Alzate la testa
Scritto da
chiara maria gargioli
Curva Sud |
Alzate la testa e guardate lassù. Su in vetta dico, alla prima riga quella oltre la quale non c'è più niente.
Ecco la Roma è lì. Leggete con calma, come quando alle elementari imparavate a leggere le prime parole: R...O...MMM...AAA.
Bene. Lo avete fatto? E adesso rispondetemi: Qualcuno di voi riteneva possibile che a metà Novembre, dopo 12 gare l'AsRoma potesse essere prima in classifica a 32 punti???
Se chi mi legge è onesto con me e con se stesso sa qual è la risposta. E sa che la risposta è no! No perché veniamo da due stagioni orribili che ci hanno massacrato il fegato quasi quanto la delusione di domenica pomeriggio contro il Sassuolo.
Romanisti lo si è perché si ha fede. Romanista è colui che anche dopo due anni osceni si rinnova l'abbonamento, quando la speranza non c'è più e la delusione è totale.
Romanista è colui che si accorge che la Roma ha giocato senza punte, perché se è vero che Ljajic si è mangiato una montagna di gol è anche vero che Borriello è uscito al 30' e la squadra ha giocato senza attaccanti puri. E' vero che il gioco di Garcia non li prevede però prevede anche che giochino Totti e Gervinho. Quindi, Romanisti che riempite lo stadio quando la Roma vince ed uscite inveendo contro gli arbitri permettetevi che vi dica che non avete capito niente.
In primis regola n.1 del calcio: la Roma deve chiudere le partite.
n.2: la Roma non deve contare sugli arbitri.
n.3: la Roma per continuare a macinare punti deve essere al completo perché la Roma non è il Barcellona o il Real Madrid.
n.4: la Roma può e deve crederci perché non ha le Coppe ma come il mister Garcia ci ha insegnato, la Roma è stata costruita per il secondo, terzo posto ossia per tornare in Champions.
n.5: se la Roma resta prima fino alla fine sarà un miracolo e come tale deve essere celebrato.
Basta con le regole. E torniamo a noi.
Ora c'è la pausa e se tutto va bene la squadra sarà al completo, di nuovo pronta ad affrontare il Cagliari di Conti che ha chiuso la dodicesima giornata con una doppietta.
All'Olimpico domenica c'erano gli arcobaleni dopo la pioggia. C'era Marco che a soli 3 anni assisteva alla sua prima partita con l'Uomo Ragno in braccio. C'era Alma che finalmente è tornata a coccolarci.
Domenica all'Olimpico c'erano una moltitudine di cuori che battevano tutti allo stesso ritmo, nello stesso identico modo e andavano a tempo facendo una melodia favolosa.
E te lo vojo di' che so' stato io,
E so' 4 anni che me tengo 'sto segreto...
e te lo vojo di' ma nun lo fa' sape',
Nun lo di' a Nissuno, tiettelo pe' te...
Questi siamo noi. Questa è la Roma. Testa alta e leggete, lassù in alto sulla prima riga, quella oltre la quale non c'è più niente...parola di Tacco12.
PostScriptum: C'è chi il freddo lo soffre da ieri...e chi da 'na vita. A buon intenditor poche parole.
07 novembre 2013
Missione compiuta, stivali trovati!
Scritto da
chiara maria gargioli
Vi voglio solo rendere partecipi della mia gioia. Dopo tanto aver cercato ho trovato lo stivaletto nero degno sostituto di quello che mi ha accompagnato per tutto lo scorso anno! Ve li presento eccoli!
05 novembre 2013
Incontro con Tommaso Guerra, l'arte ai tempi nostri
Scritto da
chiara maria gargioli
Vi posto qui sotto l'articolo che ho fatto su Tommaso Guerra per Spaghetti Junction...dategli uno sguardo è una bella storia:
(http://www.spaghettijunction.it/?p=tommaso-guerra)
Tommaso Guerra è un artista a tutto tondo: scultore, pittore, grafico.
Uno di quelli che ama dare
un’anima alle cose. Un ragazzo che si presenta con un “Ciao a tutti” e sogna di
fare l’arredatore perché è la professione che riesce a contenere tutte le altre
sue passioni: l’illuminazione, l’arte, il design e la comunicazione in senso
più stretto.
“Un locale, un club, un ristorante ti parla attraverso una
moltitudine di dettagli tutti finalizzati a esprimere una specifica personalità.
E’ così che l’opera diventa totale”
Ho incontrato Tommaso
qualche giorno fa in un mercatino domenicale.
Era intento a scolpire due
giganteschi fiammiferi, uno consumato. Con la stessa dedizione sta preparando altre opere che saranno in mostra a
Novembre per l’esposizione This is Rome
dove lavorerà insieme con Giovanna Pistone.
Solo avvicinandomi a lui ho
scoperto che oltre a queste opere per interni aveva realizzato lavori per
ristoranti. Questo mi ha intrigato perché spesso
sottovalutiamo il ruolo che l’ambiente esercita sulla nostra completa
percezione sensoriale quando siamo seduti a tavola davanti un piatto ben
cucinato.
Romano, classe ’78, si vanta
con estrema modestia di sapere fare l’amatriciana più buona del pianeta (il
guanciale si soffrigge, ma si mette da parte durante la cottura del pomodoro,
per poi riunire il tutto nel piatto) merito di un allenamento settimanale
iniziato 15 anni fa.
Vorrebbe mangiare sempre
pesce crudo ma il portafoglio di un artista non lo permette e allora ripiega
sulla pasta con il pesto però, ogni tanto, da bravo artista vuole stupire il
proprio pubblico con primi e secondi di pesce. Se gli chiedi quale menù non si stancherebbe mai di creare,
la risposta è semplice: quello di pesce crudo. Una passione la sua per il pesce
che ha trasposto anche nell’opera che sta realizzando in questo momento: bacchette
cinesi alte 2 metri.
La sua prima volta come
arredatore di un locale è andata più o meno così. Entrando in questo posto, una
grande parete nera, lasciata dai proprietari alla libertà di espressione dei
clienti, aveva rapito la sua attenzione.
Questo nobile esercizio di
democrazia, non essendo capitato nelle mani giuste, aveva trasformato il muro più
in un pensatoio da autogrill che in una tavola di filosofia gastronomica. Fu
allora che decise, come decoratore, di restituire la dignità perduta a quella
parete.
Tommaso non ama solo le
pareti grandi, chi conosce le sue opere si accorge che spesso i suoi soggetti
sono oggetti molto piccoli trasformati in giganteschi come un fiammifero o un galleggiante.
Sceglie soggetti ironici che
contengono un pizzico di poesia:
“Non pensi che i
galleggianti da pesca siano incredibilmente belli?”
Mi ha detto mentre ne notavo
i colori e la forma.
Ritornando al cibo mi
confessa che una volta ha mangiato due porzioni di spaghetti scampi, vongole,
moscardini, pachino al cartoccio.
E sarà che la fame aumentava
perché l’ora di pranzo era vicina ma quando gli chiedo un’idea su due piedi mi
confessa questa visione:
“ Un cavallo corre su un
tapis roulant in una palestra. Televisori accesi e musica pop. Stacco su un
busto da sarto con un vestito da fantino bianco e verde, sporco di una macchia
di pomodoro sul petto ”.
Questa sua idea mi piace
molto e allora approfitto della lampadina accesa per chiedere uno schizzo per
Spaghetti Junction e siccome mi ha detto di si e per uno il cui motto è “se
dici fai. Se non puoi fare non dici” ecco qui un schizzo di Tommaso Guerra
tutto per il nostro sito.
Chissà che la prossima volta
in un ristorante non ci capiti di vederlo esposto su una parete.
TOMMASO GUERRA
Mobile: 3397743944
04 novembre 2013
La Roma, la vetta se la tiene stretta
Scritto da
chiara maria gargioli
Un altro lunedì da primi in classifica.
Inizia così il mese di Novembre: 31 punti, 10vittorie, 1 pareggio e 0 sconfitte.
Ieri sera me ne stavo seduta sulla stessa sedia sulla quale ho visto Udinese - Roma, distratta al punto giusto, quello che ti permette di non farti venire il crepacuore, con davanti un bel bicchiere (poi due e infine tre) di Barbera per mantenere lo stato d'animo in quella leggerezza necessaria che aiuta a superare gli ostacoli con più facilità.
Prima di un esame all'Università mia nonna mi diceva sempre:
"Bevici su un bel bicchiere di vino rosso! Quando uno beve le cose le dice meglio, vedrai come ti ricordi tutto e se non te lo ricordi almeno ci ridi su!"
Già quando uno beve le cose le vive meglio, senza quei freni inibitori che si collegano alla testa pronti a farti scattare ansie e preoccupazioni.
Eppure qualcosa non è andato per il verso giusto. Quando ha segnato Kevin Strootman m'è parso un segno, non lo nascondo, pure questa vinciamo! m'è so' detta con la bocca serrata ma era più un modo per autoconvincermi che altro.
Dentro, in fondo sentivo che qualcosa sarebbe potuto andare storto.
Lo sapevo quando vedevo quei ricci di Cerci muoversi sulla fascia sempre in anticipo rispetto a Balzaretti. La vista di quello sfrontato mi innervosiva al punto d'inveire contro la Roma che in attacco non usava gli esterni mai, neppure quando c'era un ammasso di giocatori granata ad aspettarci al limite della loro area di rigore.
Quando poi arriva il gol di Cerci il riccioletto maledetto, mi alzo, urlo, sbraito, tiro a terra qualcosa che mi era capitata tra le mani e me la prendo con un fallo che andava fischiato e che invece l'arbitro Banti non ha neppure visto.
"Benatia era in ritardo" tuona Mirko dal profondo del divano dove era finito dopo quel gol che pareva essere arrivato sulla sua pancia e averlo trascinato in un angolo del cuscino, quasi lo avesse seppellito vivo.
Non aggiunge altro mentre io riempio casa di parole, di urla e minacce.
"Era fallo, cazzo!!! Fallo!!!"
Il copione si ripete dopo un po' quando nessuno segna ma Maicon fa un volo nell'area di rigore.
Questa volta però le parti s'invertono. Mirko urla e io rispondo:
"Era iniziato fuori".
La cosa buffa è che alla fine di una partita che la Roma e il Mister hanno gestito magistralmente, l'unico fallo che ci doveva far saltare dalle sedie, noi non lo avevamo visto.
Sto parlando del fallo da rigore netto su Miralem Pjanic.
Garcia docet: non parlo delle decisioni arbitrali. Così mi adeguo, perché la Roma è da una vita che non può affidarsi all'omino dal fischietto in bocca.
Un romanista sa che quando scende in campo il primo nemico da combattere è proprio lui.
Così sfuma il sogno dell'undicesima vittoria consecutiva. Sfumano i 5 punti di vantaggio e la Roma per un momento torna ad essere umana.
C'è qualcosa di male nell'essere umani? No, anzi. Chi è umano non ci sta, sa cosa significa vincere e cosa perdere. Chi è umano vive delle emozioni ed è per quelle che lotta. Non a caso ci ha segnato Alessio Cerci.
Il secondo gol ai romanisti è di un figlio suo. Di un ragazzo che è romanista dentro e che c'ha quella rabbia e quella fame tipico dei romanisti veri.
Meglio Alessio dunque che qualcun altro. Meglio oggi che a fine Campionato.
Torino - Roma è stata già archiviata adesso bisogna concentrarsi sulla prossima partita.
IL'Olimpico di Roma ospita il Sassuolo e questa volta in campo ci sarà un atteso ritorno, quello di Gervinho.
Siamo più pronti che mai e non temete la Roma la vetta se la tiene stretta...parola di Tacco12.
PostScriptum: "Prima o poi doveva accadere" ha detto Daniele. Già la Tabellina del 3 del resto era finita è giunta l'ora di ricominciare di nuovo...
01 novembre 2013
Noi siamo Record, Storia lo siamo dal 753 AC
Scritto da
chiara maria gargioli
Pjanic, Borriello e De Rossi felici sotto la Curva Sud |
Forse perché il giorno dopo Roma - Chievo è Venerdì e a Roma, il Venerdì, si mangia pasta e ceci (che a tombola è il 10), oppure perché la tabellina del 3 è finita, almeno come ce l'hanno insegnata a scuola, fatto sta che leggo il numero delle vittorie giallorosse e iniziano a venirmi in mente i numeri così come li chiamava mio nonno quando teneva il cartellone.
Certo è che 10 a Roma è soprattutto Totti ma da ieri, 10, ha un altro sinonimo: RECORD!
Il turno infrasettimanale ci ha regalato un posticipo contro l'ultima squadra in classifica.
Un Chievo tutto in difesa e con una sola punta, pronta a ripartire per tentare l'impresa di bucare la porta di De Sanctis.
Beh, I'm sorry, la Missione é fallita: Roma - Chievo Verona 1- 0.
La classifica recitava Roma 27 e Verona 4, un abisso ed è per colpa di questo abisso che ci si aspettava una partita "facile" con almeno 3 gol di scarto. Errore.
Garcia ce lo sta insegnando: "Nessuna partita è facile, nessuna è vinta finché non la si gioca".
Così bene l'inno di Lando Fiorini, bene Campo Testaccio e bene pure l'euforia ma tutti concentrati.
I ragazzi scendono in campo e il mio panino con il prosciutto già si ribella dal fondo dello stomaco, come cavolo mi è venuto in mente di mangiare???
Il resto della ciurma arriva alla spicciolata, ancora una volta senza Antonella, ancora una volta senza Alma.
Compare Antonello e poi Sandro senza Matteo "A casa a fare dolcetto o scherzetto" dice, so' ragazzi...penso mentre compare Diego che, a differenza del fratellone adolescente e di quello più piccolo Simone, ha deciso di accompagnare il padre per un giorno che sarebbe potuto diventare storia.
Il primo tempo procede piano piano, quasi innervosisce.
Dodò lo prenderei per i capelli, capisco il turn over ma lì su quella fascia è una tragedia.
Torosidis non sale troppo per coprire e i gialloblu non lesinano calci ed entrate poco delicate.
Quella che si può definire una partita da uomini duri.
A bordo campo scalpitano Balzaretti, Bradley e Florenzi.
L'arbitro decide poi di complicare le cose fischiando ogni pallonata, tanto che il primo tempo termina due minuti dopo.
Si scende al bar, giusto per sgranchirsi le gambe e riflettere ad alta voce. La pausa vola e su di nuovo al nostro pasto, senza preoccupazione, certi che il minuto del gol si sta per avvicinare.
Sguardo fisso al cartellone. Inizio a domandarmi quale potrebbe essere il minuto giusto, di solito dal 60' in poi. A un certo punto entra Florenzi e cambia la musica...cross e....la testa di Borriello arriva prima di tutti: Gol!!!
L'ansia mi aveva circondata al punto da paralizzarmi sul seggiolino. Non mi sono riuscita a muovere. Intorno a me l'inferno e io ferma, seduta, stravolta.
Se continua così a fine anno nun c'arrivo. Poi realizzo e allora mi tiro su, abbraccio tutti e aspetto che i minuti prendano a rincorrersi di nuovo, veloci.
Borriello segna al 68' "La Rivoluzione", il numero che indica le proteste studentesche quelle che hanno segnato la Storia. Poteva segnare in un altro minuto il giorno che il suo gol avrebbe significato appunto Storia??? ma perché non c'ho pensato prima???
E poi il 68 c'ha di bello che viene prima del 69 il numero, per antonomasia, del piacere, quello della goduria. Gol e Goduria, matematico no?
Il Chievo ci prova a tenere e la Roma pure, perché sbilanciarsi servirebbe a poco. Meglio portare i tre punti a casa.
Loro la buttano sui nervi ma i nervi i giallorossi li hanno ben saldi. Ogni partita è un meta conquistata, ogni tappa segna la successiva per una strada che si accorcia a 28 tappe verso il punto d'arriv.
Siamo a fine Ottobre ma tra il caldo e una classifica mai vista, mi sembra che questo Campionato sia iniziato qualche secolo fa.
Ma quando finisce???
Ma quando è domenica di nuovo???
Da adesso fino alla fine del girone le so tutte a memoria. Siamo oltre la metà del girone di andata. Siamo un pezzo avanti. Aumentato il distacco per la conquista del quarto posto, per dirla alla Garcia e impressa un'impronta nella storia.
Adesso ci tocca strafare.
Domenica sarà Toro e se c'è una cosa che ho imparato quest'anno è che la partita più dura è sempre quella che ci aspetta...
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