30 novembre 2013
A Roma si cena sul Ristotram
Scritto da
chiara maria gargioli
Qualche giorno fa, ho preso un vecchio tram (http://www.tramjazz.com) mascherato da ristorante.
Accolta dalle note di una Jazz Band (http://www.michaelsupnick.com/sweetwaterjazzband.html) mi sono sentita come in un film di Woody Allen.
L'occasione di provare questa esperienza mi è stata offerta dalla Coop (http://www.e-coop.it ).
L'azienda italiana sta rilanciando i suoi punti vendita sul territorio e sta offrendo nuovi servizi, da alcuni clienti già largamente sfruttati, come lo shopping online.
Torniamo però al nostro Tram.
La luce delle candele sui tavoli ha creato la definitiva atmosfera tra commedia e realtà.
Partenza alle ore 21 da Porta Maggiore. Appuntamento alla banchina dei tram. Lì tra quelli nuovi e fiammanti, uno fatiscente ha fatto la sua comparsa. Aperte le porte, un cameriere con un cilindro in testa ha accolto i passeggeri atipici per eleganza ed entusiasmo.
Una volta che il cameriere dal cilindro in testa mi ha indicato il tavolo e versato un bicchiere di prosecco, il viaggio ha avuto inizio.
La musica scandiva i tempi che accompagnavano il Tram attraverso il quartiere di San Lorenzo, Piazzale Verano, il quartiere Trieste fino ad arrivare a Valle Giulia.
Dai finestrini Roma scorreva con una colonna sonora che solo chi viaggiava sul tram poteva assorbire.
Intanto la cena veniva servita. Ahimè se fosse stata all'altezza di quello che vedevo e sentivo, sarebbe stata la migliore cena della mia vita (ci tengo a precisare che la cena non era a base di cibo Coop).
Si sa che per natura quando un senso è meno stimolato degli altri, gli altri hanno una maggiore sensibilità e viceversa. Sarà stato per questo motivo forse che il cibo è stato ciò che mi ha entusiasmato di meno. Un calice di vino rosso ha in qualche modo aggiustato il tiro, anche se si trattava di un Chianti che con Roma ha poco a che spartire ma cosa importa se si è comodamente adagiati su sedili di pelle imbottiti direzione Colosseo???
Quanto l'Anfiteatro Flavio è apparso, ecco che la vista si è riempita a tal punto da sovrastare non solo il gusto ma anche l'udito e l'ottima musica che si prestava a recepire.
Davanti sua Maestà il Colosseo tutto svanisce.
Così non importa nulla se le polpette al sugo erano immangiabili. Le abbandono al loro destino, mi gusto quel vecchio ma ancora unico spettacolo e aspetto il dessert.
Un'altra piccola pausa, giusto il tempo di sgranchirsi le gambe e fumare una sigaretta.
Quando si risale, prima di proseguire questo suggestivo percorso, i musicisti mostrano agli spettatori tutta la loro incredibile bravura.
A Wonderful Life con tromba, clarinetto, banjo e basso tuba ci accompagna dal Colosseo fino alla Piramide Cestia in via Ostiense.
Nel percorso la silenziosa assenza del Circo Massimo riempie il paesaggio. Roma è quasi deserta.
Le strade sono bagnate da una pioggia incessante.
I dolci per concludere in bellezza arrivano: mousse al cioccolato e tiramisù al mandarino.
Una scorta di zuccheri per difendersi dall'amarezza della prossima fermata, quella della fine del viaggio e del ritorno alla realtà.
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