Quello che ho vissuto ieri allo Stadio Olimpico è paragonabile a un orgasmo.
Mi piacerebbe dire multiplo ma è stato uno ed intenso.
Riuscire a battere la Juventus è l'equivalente di dire: si può fare.
Uno stadio pieno da far scoppiare il campo, come se un elastico stretto forte attorno a un palloncino lo abbracciasse al punto di farlo scoppiare.
65 mila appiccicati, innamorati, urlanti tifosi che lo Juventus Stadium se lo mangia a morsi.
Fateci uno stadio e noi ve lo faremo scoppiare e poi altro che Torino, a Roma i tifosi ce li abbiamo in casa.
Al 70' una mossa di stomaco mi ricorda che se non cambia il risultato si arriva ai tempi supplementari e che proprio non li potrei tollerare.
La persona che più di ognuna m'infastidiva era Conte.
Quel maledetto allenatore che, anche con la Juve B come qualcuno ha definito (ricordo che i perni della Juventus erano in campo dal 1' e mi riferisco a Pirlo e Vidal, senza considerare che Quagliarella non è l'ultimo arrivato), ha giocato per far stancare la Roma e poi, al secondo tempo, castigarla con l'ingresso dei "titolari" nell'ultimo quarto d'ora Tevez e Illorente.
Beh, caro Conte hai fatto i calcoli sbagliati questa volta, per fortuna.
"Gervinho non ce sta" mi fa Antonella durante il primo tempo. Non capisco e in uno stato di coma che solo partite come Roma - Juventus mi provocano, rispondo:
"Si, sta là che non lo vedi?"
Antonella ride e ride ancora più forte quando al 78', l'anno mio, quel dinoccolato ragazzo nero (che a qualche laziale ho sentito definire "venditore di banane") ha fatto un gol che il PadreEterno non poteva disegnare più bello: di tacco (per me), una zampata (per Mirko) sotto la Sud.
Ed è facile definirlo il Tacco di Dio ma quel gol, ragazzi miei, è di Dio perchè è la dimostrazione che Lassù qualcuno ci ama o quanto meno mi ama ed evita che finisca mangiata dall'ansia.
Alla fine del primo tempo Er Palazzi dice:
"Giocano in 11 davanti e in 11 di dietro, sembrano i giocatori del Biliardino je manca solo l'asta!"
Vero. Tutti dietro e tutti avanti. E vi farei anche l'imitazione della sua mimica se le pagine potessero mostrarvela ma pensate ai pupazzetti del calcio balilla tutti rigidi e vicini l'un l'altro e la scena vi apparirà sufficientemente nitida.
Ci pensa Chiellini a far saltare i piani del Signor Conte e allora è Garcia, il nostro Napoleone, che mostra di aver imparato la lezione.
Di Waterloo ce ne è una sola, il resto sono state solo vittorie.
Così mette in campo il numero 15, il numero mio, e la partita cambia.
Francesco esce tra gli applausi, i cori e l'adorazione generale di uno stadio intero, sotto gli occhi di un gremito spicchio di tifosi dalle provenienze più disperate, orfano di un Capitano volato dall'altra parte del mondo.
E non ditemi che Totti e Del Piero sono uguali.
Il mio Capitano ha giocato quasi 90' minuti ieri, il loro, vinto l'ennesimo scudetto, è stato mandato via.
Pjanic sul prato verde fa come gli pare. Supera a falcate il centro campo insieme a Ljaijc e Gervinho raccoglie infilzando Storari dopo un salto alto due metri.
Il palloncino esplode. Lo spillo ha bucato all'improvviso la gomma tesa. Buuummmmmm!!!
Poco prima un gol del laziale Peluso aveva fatto saltare in aria il settore Juventino e solo quello, perchè dalla Sud la bandiera del guardalinee l'avevamo vista sventolare molto, molto bene.
Il palloncino però s'era gonfiato di più. Ve lo immaginate il botto?
Sull'arbitro qualcuno ha avuto da ridire. Per quel che mi riguarda c'era una doppia ammonizione per Benatia probabilmente ma non sottovalutiamo che ha estratto la prima ammonizione contro la Juventus al 64' ed ha assegnato 4 inspiegabili minuti di recupero.
Però non m'interessa, per dirla alla De Rossi: "Tante volte hanno tolto a noi, capita".
Adesso siamo in semifinale, non sappiamo contro chi e non ce ne frega niente.
C'è chi vuole la Lazio (tanto per loro non c'è rivincita, in effetti non sarebbe una finale) e chi il Napoli (tre derby, due di Coppa e uno di Campionato sono difficili da gestire emotivamente) la mia posizione è a metà. Spero d'incontrare il migliore perché è il migliore che voglio battere.
Accarezzo la mia sciarpa e il mio cappello compagni, da Roma - Genoa, di tre vittorie bellissime. Sostenitori, nel momento del bisogno di una certezza: con loro la Roma non ha perso mai.
Una certezza che ho ritrovato al 78' sul tacco della Pantera, spettacolare come una sinfonia, inimitabile come un Giudizio Universale sulla volta della Curva Sud.
Post Scriptum Lazie: ieri sera sui contatti facebook di sostenitori della Lazio ho ripetutamente letto status di questo tenore: "quanta euforia, non era un portaombrelli?"
Bene, terrei a fare una precisazione. Vorrei dar memoria a tali smemorati di quanto avvenuto negli anni in merito alla Coppa Italia.
L'As Roma ne ha vinte 9 e ha fatto, negli ulti 10 anni, 5 finali (una contro la Lazie purtroppo) che ha perso. I tifosi romanisti vogliono la decima coppa da anni e non si sono mai sognati di definirla un porta ombrelli, pratica diffusa sulle bocche laziali che per sminuire i trofei giallorossi hanno improvvisamente rivalutato la suddetta Coppa quando, sventuratamente, lo scorso 26 maggio l'hanno vinta in un derby. Quindi con le battute vostre non fate ridere nessuno, anzi vi dimostrate per quel che siete. Vorrei anche sottolineare che la Lazie ha vinto in finale nel 2003-4 ossia quando la Juventus arrivò terza in campionato dietro la Roma e a 69 punti...non direi che è la stessa Juve....dato che lo stesso la Roma in Campionato pareggiò a Torino 2-2 e vinse a Roma 4-0....così tanto per ricordarvelo.
Lassù qualcuno s'era addormentato...adesso il Marchese s'è svejatoooo....parola di Tacco12.
Post del Post: dimenticavo...la prossima giornata di campionato non la manderei in onda per questioni di buon gusto ma se proprio si deve giocare che mi auguro che finisca a nostro favore, ovviamente.
Post Celata: ringrazio Eugenia per la citazione dell'amica Barbara e tutti i Celata perchè ho capito che oltre alla mia c'è una famiglia preoccupatamente innamorata della Maggica.
Post Celata: ringrazio Eugenia per la citazione dell'amica Barbara e tutti i Celata perchè ho capito che oltre alla mia c'è una famiglia preoccupatamente innamorata della Maggica.
Insieme a Pianic e a Gervinho, non c'era Ljaijc, ma l'olandese. Per la precisione. Bene comunque, scritto con il cuore.
RispondiEliminaBene,mi piacciono le precisazioni, dalla Curva Sud a volte si vede più con il cuore che con gli occhi...perdonatemi la svista.
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