La Storia Mia: Empoli - As Roma 0-1 |
La prima trasferta è stata a Empoli, una delle squadre neopromosse.
Ci sono tifosi che si fanno anche tutte le trasferte, questo non è il mio caso. Come non è il mio caso tifare con trasporto la Nazionale ma questa è un'altra storia, la Storia Mia si chiama As Roma ed è di questa che voglio raccontarvi.
Ci sono tifosi che si fanno anche tutte le trasferte, questo non è il mio caso. Come non è il mio caso tifare con trasporto la Nazionale ma questa è un'altra storia, la Storia Mia si chiama As Roma ed è di questa che voglio raccontarvi.
La prima trasferta arriva anche con il primo anticipo al sabato pomeriggio ore 18.00.
Così mi organizzo per andarla a vedere a casa di amici, si sa in compagnia le tensioni e le paure si stemperano meglio.
In realtà se c'è una cosa che detesto è vedere la partita in tv e questa è una delle grosse differenze tra una donna tifosa e un uomo tifoso.
Di solito il maschio si piazza difronte al grande schermo, non vuole sentire volare una mosca. S'immedesima nel ruolo che più sente suo e scende in campo con la squadra. Lo puoi proprio vedere mentre muove le gambe per scaldarle e agitarsi per un passaggio mal misurato.
Le femmine chiacchierano. Ci sono quelle che lo fanno perchè non sono minimamente interessate e quelle, come me, che preferiscono non soffrire.
Vedere una partita in tv, significa non lasciarsi sfuggire nulla. La telecamera indugia sulle azioni, sulle facce dei protagonisti, sul tempo inesorabile che scorre e tu riesci a vedere i tuoi occhi, diventati due palloni da calcio, rivolgersi al trafiletto in alto a destra che recita un risultato che se non cambia (o se cambia) può cambiare l'umore del tuo week end.
Allo stadio questo non accade o almeno non in modo così pressante. Vedere una partita sugli spalti (e soprattutto in CurvaSud) significa diventare partecipe di un pathos collettivo, essere il dodicesimo giocatore in campo, distrarsi un po' lasciandosi catturare dal bambino che deve fare la pipì, il vicino che canta Campo Testaccio e la "tifosetta ardita" che solo tra qualche anno capirà che arrivare allo stadio 5 minuti prima significa non trovare il posto e lasciare i tacchi a casa è decisamente più comodo.
In realtà se c'è una cosa che detesto è vedere la partita in tv e questa è una delle grosse differenze tra una donna tifosa e un uomo tifoso.
Di solito il maschio si piazza difronte al grande schermo, non vuole sentire volare una mosca. S'immedesima nel ruolo che più sente suo e scende in campo con la squadra. Lo puoi proprio vedere mentre muove le gambe per scaldarle e agitarsi per un passaggio mal misurato.
Le femmine chiacchierano. Ci sono quelle che lo fanno perchè non sono minimamente interessate e quelle, come me, che preferiscono non soffrire.
Vedere una partita in tv, significa non lasciarsi sfuggire nulla. La telecamera indugia sulle azioni, sulle facce dei protagonisti, sul tempo inesorabile che scorre e tu riesci a vedere i tuoi occhi, diventati due palloni da calcio, rivolgersi al trafiletto in alto a destra che recita un risultato che se non cambia (o se cambia) può cambiare l'umore del tuo week end.
Allo stadio questo non accade o almeno non in modo così pressante. Vedere una partita sugli spalti (e soprattutto in CurvaSud) significa diventare partecipe di un pathos collettivo, essere il dodicesimo giocatore in campo, distrarsi un po' lasciandosi catturare dal bambino che deve fare la pipì, il vicino che canta Campo Testaccio e la "tifosetta ardita" che solo tra qualche anno capirà che arrivare allo stadio 5 minuti prima significa non trovare il posto e lasciare i tacchi a casa è decisamente più comodo.
Così quando arriviamo da Jacopo cerco di distrarmi chiacchierando con una sua amica e smangiucchiando un po' di pizza con il sesamo.
L'arbitro fischia e la partita inizia come fosse "scolorita". Strabuzzo gli occhi e guardo Mirko:
"Che campo strano ha l'Empoli, è tutto scolorito", lui sorride e mi risponde:
"Non è in Hd".
Mi viene da ridere e mi ricordo di quando le partite si sentivano per radio, di quando la tv era in bianco e nero e, soprattutto tempi più recenti e a mia memoria più alla portata, quando non c'era l'Hd. Cosa siamo diventati???
Come sarebbe stata Roma - Parma del 17 giugno 2001 se l'avessi avuta in Hd?
Come sarebbe stata Roma - Parma del 17 giugno 2001 se l'avessi avuta in Hd?
Sicuramente quando una partita è bella l'Hd non fa la differenza... ma quando è brutta, forse un po' si. Empoli - Roma è stata veramente inguardabile. Un altro rigore netto non concesso alla Roma e poi una serie di tiri sterili e movimenti scoordinati.
Totti dalla panchina ride e fa le facce strane, mi viene il dubbio che il Capitano riesca a guardare Tiberio e Sibilla, i due cani beagle di Jacopo, che si rotolano una sull'altro.
La pizza al sesamo è terminata. Giù con la birra, almeno disseta e ti illude che l'estate sia ancora nel suo splendore. Certo che la birra alla fine lascia quell'amaro che diventa buono proprio come Empoli - Roma quando a chiusura dei primi 45' minuti di una partita noiosa, Radja Naingollan, l'Ultimo dei Moicani segna e di colpo, lì in alto a sinistra c'è scritto 0-1!
La pizza al sesamo è terminata. Giù con la birra, almeno disseta e ti illude che l'estate sia ancora nel suo splendore. Certo che la birra alla fine lascia quell'amaro che diventa buono proprio come Empoli - Roma quando a chiusura dei primi 45' minuti di una partita noiosa, Radja Naingollan, l'Ultimo dei Moicani segna e di colpo, lì in alto a sinistra c'è scritto 0-1!
Che tanto è inutile che gli altri si ammazzano, basta lui a fare la differenza quando la Pantera Nera Gervinho (che ha rinnovato fino al 2018, dajeee!!!) scalpita in panchina e Iturbe cerca il collo dentro la sua maglia rossa.
Il secondo tempo è stato l'anticamera di quella che di solito può essere considerata una lunga agonia che raggiunge il suo picco massimo quando ti sembra di perdere il fiato, ossia intorno al minuto 89'... 90' esattamente pochi secondi prima che l'arbitro decreti la fine dell'incontro.
L'unica cosa buona è che il risultato non è cambiato, nonostante una Roma poco convincente la classifica celebra il primo posto con 6 punti e in altri tempi non sarebbe accaduto.
Tiberio e Sibilla hanno continuato la loro lotta, in realtà Tiberio avrebbe voluto dormire mentre Sibilla cucciola giocherellona non ha fatto altro che infastidirlo.
Jacopo, Mirko e Marianna hanno tirato un sospiro di sollievo anche se Marianna non è una tifosa come me, nel senso che non sbraita come un qualsiasi maleducato e ignorante per un rigore non concesso e non controlla il calendario calcistico per ricordarsi di non prendere impegni mercoledì 17 settembre.
"Ci siete per la Champions?" chiede Jacopo.
Che domande... ci siamo si! Mini abbonamento in Curva Sud.
Dopo 4 anni di digiuno non ce la saremmo persa per nulla al mondo.
Dopo 4 anni di digiuno non ce la saremmo persa per nulla al mondo.
Siamo pronti per il debutto e il cuore già si agita, ogni maledetta domenica e ogni maledetta volta che si torna in Europa tornano i fantasmi di Liverpool e di quella che sarebbe stata un'altra storia.
"Ma che te fregaaaa???" dice mia madre sconsolata alle mie riflessioni ad alta voce.
Lascia perde Ma', lascia sta... tu non lo puoi capire cosa avrebbe voluto dire.
Forse Ago non sarebbe andato via, forse non avrebbe avuto la depressione.
La Roma avrebbe vinto la Champions prima della Juventus e tutto sarebbe stato diverso... tutto, forse.
Forse Ago non sarebbe andato via, forse non avrebbe avuto la depressione.
La Roma avrebbe vinto la Champions prima della Juventus e tutto sarebbe stato diverso... tutto, forse.
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