Manchester City - AsRoma: Totti segna ed è Storia! |
Totti segna contro il Manchester City ed entra nella Storia
Un Amore così grande, un amore così... tanto caldo dentro e fuori, intorno a noi...
Un Amore Così Grande è la colonna sonora che ho scelto per questa pagina di diario. L'ho scelta perchè esprime bene quello che ho provato "sentendo" Manchester City - Roma.
Del resto questa è una pagina che parla d'Amore.
Solo l'Amore per mio padre poteva farmi rinunciare alla visione di una partita di Champions perchè la potesse vedere lui, tanto per cominciare. Una questione di par condicio: una volta a me e una te e questa volta è toccato a lui.
Così, armata di buona volontà sono andata a lavorare al ristorante e sono scesa in campo, pronta a sfamare gli affamati di turno. Tutto questo mentre in un altro campo scendeva la mia Roma.
Adesso voi capirete che quando si lavora in un ristorante al centro non si può avere la televisione o la radio accesi, l'unico lusso che ci è concesso un cellulare posizionato strategicamente per buttare un occhiolino quando si ha un attimo di tregua.
Ore 20.10
Fabio, uno dei camerieri di sala con cui lavoro di cui ieri era anche il compleanno, mima in cucina a zio Fabrizio l'urlo di gioia al gol del pareggio di Miralem Pjianic lo scorso mercoledì. Sento un urlo e dalla sala faccio un salto:
"Ma che è iniziata?"
Le lancette mi dicono di no. Torno a lavorare con una tensione che cresce di pari misura con lo scorrere del tempo.
Ore 20.50
Zio Fabrizio si avvicina mentre passo un'ordinazione a Mario.
"Perdiamo" mi sussurra in un orecchio.
Lo guardo come quando si guarda qualcuno per capire se sta scherzando, tanto che lui precisa:
"Maicon... hanno segnato su rigore, ha fatto fallo Maicon".
Porca miseria allora è vero.
So' passati solo 4 minuti, so'! Eccheccazzo! Penso.
Sta serio quando me lo confessa come se avesse sbagliato a cucinare un piatto, anzi peggio. Non so se dirlo a Fabio, quello poi si agita... cerco di non incrociare il suo sguardo.
Un indiano con famiglia al seguito non ha prenotato ma vuole mangiare lo stesso. Continuiamo a dirgli che non abbiamo posto. Lui non molla resta fermo. Mario gli spiega che vorrebbe accontentarlo ma non può, lui è irremovibile.
"Ora gli do una capocciata" dice Mario mentre io già isterica di mio rischio davvero di mandarlo a quel paese. La Roma perde e pure l'indiano ce se mette!
Ore 21.05
Nessun urlo dalla cucina, un silenzio fastidioso: come si fa a lavorare sereni quando la Roma perde? La gente chiede e rompe e parla un'altra lingua ma che vuole??? ma che scassa??? Ma a questi del calcio non gliene frega niente?
Guardo zio sperando di trovare una risposta. Lui di scatto si gira esulta. Mi precipito in cucina:
"Cucchiaio!"
"Che cucchiaio ti serve, ce l'hai già" gli indico le posate.
"Totti!!! Ha pareggiato il Capitano, ha fatto er cucchiaio!"
Totti ha fatto er cucchiaio! Totti... solo lui può fare queste cose. Mi viene da piangere. Fabio chiede nervoso dalla sala qualche notizia, gli basta un cenno, una parola. Mi avvicino e gli dico "Totti".
Si continua a lavorare più leggeri. Manca ancora tanto ma la Roma c'è! Totti c'è, come sempre e da sempre.
Ore 21.45
Fine primo tempo, corro in bagno a guardare il cellulare di straforo. Riesco a leggere al volo i commenti di Mirko che iniziano con un:
"già perdiamo cazzo, rigore assurdo"
proseguono con:
"traversa di Maicon" e concludono con un "Francesco dajeee, Cucchiaio dajeee".
Faccio appena in tempo a rispondere; "Amore registraaaaa!" e a leggere un messaggio di Luciana che scrive:
"Da pauraaa, tifiamo anche per te!"
Mi ributto in sala rosicando per non potermi godere una partita bellissima.
Ore 22.10
La partita è ricominciata da un po'. Nessuno dice niente. Tutti evitiamo d'incrociare gli sguardi. Salgo in cucina.
"Caffè doppio" chiede Andrea dalla sala.
Per conferma faccio un due con le dita e Fabio capisce che stiamo perdendo 2-1. Rimane per un attimo in silenzio poi : "Che è, perdiamo???"
Mi viene da sorridere. Gli dico di stare tranquillo che la Roma lo sa che è il compleanno suo e che non gli farebbe mai un torto del genere. Tutto sottocontrollo ancora 1-1.
Ore 21.21
Papà scrive: "Adesso stiamo soffrendo! Totti è uscito!"
Come al solito papà mi deve mettere l'ansia. Faccio finta di non aver letto. Tiro dritto fino alle 22.30 quando controllo quanti minuti mancano. Ancora 5 di recupero. Non ce la posso fare. Vorrei tanto sapere perchè cavolo uno deve soffrire in questo modo.
Ore 22.38
Papà : "E' finita, si poteva pure vince!!!"
Mirko:"Daje finita pari ma quante occasioni perse porca miseria!"
Ho anche 29 notifiche dal gruppo della famiglia Celata&Co. ma non riesco a leggere tutto.
L'entusiamsmo è palpabile. Tutti sembriamo soddisfatti ma così stanchi, così stanchi che "pare che abbiamo giocato pure noi" e mentre il mondo celebra Francesco Totti con un nuovo record, quello di giocatore in attività più anziano ad aver realizzato un gol in Champions League, il mio appagamento cresce.
C'è il cuore che batte
, sempre più veloce
Ad ogni rincorsa
, esplode una voce
Chi grida vittoria , non sa darsi pace
Disegna la storia, Solo chi è capace
Chi grida vittoria , non sa darsi pace
Disegna la storia, Solo chi è capace
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