Napoli - As Roma 2-0: Benitez e Garcia si salutano | photo: www.gazzetta.it |
Nel Derby del Sole a splendere è solo il Napoli
Ho scelto la colonna sonora di questa partita appena finita. L'ho scelta per caso, ascoltando la frase di un telecronista alla tv : "per niente facili".
Ho ripreso il testo di Ivano Fossati, che fatalmente è di Genova città protagonista delle ultime due giornate di Campionato, e ho trovato che quelle parole, in questo sabato di calcio per noi romanisti già concluso (e concluso male), calzavano davvero a pennello per esprimere il mio stato d'animo.
Per niente facili
uomini sempre poco allineati...
li puoi pensare nelle strade di ieri
se non saranno rientrati.
Uomini sempre poco allineati...
Oggi la Roma non ha avuto i suoi uomini. Che fine hanno fatto? Dove sono finiti i Lupi del Condottiero Rudi Garcia?
Una formazione atipica (solo una volta in questa stagione è scesa in campo) senza De Rossi titolare per la gioia di molti ma non per quella delle statistiche che dicevano: senza Daniele la Roma prende gol, sempre.
Un'altra "botta di francesismo", come definisco gli atteggiamenti del Mister quando si comporta da presuntuoso davanti a partite che meritano un'attenzione maggiore. Va bene il turnover ma era necessario oggi, contro il Napoli, togliere gente in forma come Mattia Destro?
Possibile che i nostri giocatori non riescono a sopportare 3 partite in una settimana? Se siamo così stanchi bisogna correre ai ripari.
Sarà possibile incontrarli in aereo
avranno mani e avranno faccia di chi
non fa niente sul serio
Perchè l'America così come Roma
gli fa paura...
Gli fa paura... un po' il Napoli ha fatto paura anche a me. Un attacco stellare e una voglia di dimostrare la propria forza fuori da qualsiasi pronostico.
La Roma appare stanca. Incapace di costruire gioco, molto per la bravura degli altri, molto per mancanza d'idee o di uomini.
Le assenze di Maicon e Castan in difesa iniziano a pesare, come quella di Astori e Strootman. Manca la Roma "titolare" per arrivare ad avere una Roma "titolata".
Nessun dramma per carità, la Juventus è a portata di mano e siamo solo alla decima giornata.
Certo bisognerà rimediare subito a partire da martedì contro il Bayern perchè la "sconfitta" non diventi il nostro consueto mood.
Come sempre, quando sono a casa, ho cercato di vedere la partita senza troppa attenzione. Non sopporto la tensione e quando la Roma inizia male mi agito ancora di più.
Così ho controllato il dolce nel forno, consultato facebook e letto una rivista comprata due giorni fa. Ho cambiato sedia 3 volte e bevuto il caffè "Roma" ma niente, nessuna scaramanzia è servita.
Mirko muto nella sua parte di divano, prima la destra poi la sinistra, e io a sbraitare come la migliore tradizione di casa Gargioli... tale padre, tale figlia.
Questa mattina ho incontrato zio Gianni che ha sentenziato:
"Num me la sento pe' gnente bene".
Gli ho detto di non fare il solito romanista da "mai 'na gioia", lui ha storto la bocca aggiungendo: "No... è che c'ho 'n presentimento".
'Sto presentimento, detto tra noi, ce l'avevamo tutti o almeno tutti i romanisti abituati a vedere la Roma darci buca, puntualmente, agli appuntamenti fondamentali.
"Non è cambiato niente. Sempre la stessa Roma. Crediamo di avere i fenomeni e invece"
Mirko quando ci si mette, sa veramente farmi saltare i nervi.
La Roma è cambiata, lo dicono i numeri siamo comunque sopra le altre, Juventus esclusa. Ora dobbiamo fare di tutto per riagganciare la vetta.
Ma uno che tiene i suoi anni al guinzaglio
e che si ferma ancora ad ogni lampione
o fa una musica senza futuro o
non ha capito mai nessuna lezione
Inoltre c'è da dire che il San Paolo di Napoli era semivuoto e i tifosi romanisti non potevano andare in trasferta.
Paolo Assogna ha detto in diretta Sky che un tifoso in realtà era in panchina, riferendosi a Daniele De Rossi, che non appena si è seduto ha iniziato a incoraggiare i compagni.
Già un grande tifoso Daniele ma uno non basta e allora il mio appello di oggi è quello di non abbandonare la nostra squadra.
C'è sempre un plumcake alla Nutella con cui consolarsi dalla delusione di una sconfitta, c'è che domani è ancora Domenica e che forse questa sconfitta è arrivata al momento giusto: prima del Bayern e con un secondo posto in classifica. Quindi animo, noi facciamo il nostro dovere da tifosi e loro faranno il loro da giocatori.
Al 90' l'arbitro fischia, posso chiamare mio padre, che per scaramanzia non sento mai durante la partita:
"So' incazzato" dice.
"Pur'io" gli rispondo e aggiungo " se perdi queste partite lo scudetto non si vince"
"No. Se perdi queste partite lo scudetto lo vinci lo stesso, basta vincere le altre".
Adoro i Romanisti. Adoro il mio papà. Dajeeee...
Sarà la musica che gira intorno
quella che non ha futuro
Sarà la musica che gira intorno
saremo noi che abbiamo nella testa
un maledetto muro
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