As Roma - Feyenoord 1-1 ; #SiamoTuttiLaBarcaccia |
As Roma - Feyenoord, un pareggio ma solo sul campo.
Solo chi ha una coscienza e un'amore incondizionato per il nostro Paese e per la sua città, può capire il mio stato d'animo nello scrivere questo pezzo.
Ho una tazza di tè fumante a fianco al mio pc per cercare di sedare i crampi alla pancia e allo stomaco che mi assediano da ieri.
La Roma gioca una competizione europea, l'Europa League, e lo fa spalancando le sue porte ai tifosi ospiti e questi, da due giorni, la mettono sotto assedio e tutti glielo lasciamo fare.
Hanno violentato Roma nostra sotto i nostri occhi e noi non li abbiamo fermati.
Immobili, con gli sguardi pietrificati da un terrore che non può appartenere a un popolo la cui "ferocia" e "forza" sono state per secoli segni distintivi di un dominio indiscusso in Europa e nel Mondo.
Le mie parole non vogliono essere da esortazione alla violenza ma semplice reminiscienza di un'anima combattente che tutti abbiamo perso: sia noi come popolo italiano, sia i giocatori come "gladiatori" in campo. A chi si paralizzano gli occhi, a chi le gambe.
Un popolo che "non è in salute" e che, nella sua malattia, si crogiola come un bambino influenzato che esaspera i suoi lamenti pechè il rientro a scuola sia il più tardi possibile.
Quanto ancora, quanto ancora questa messa in scena dovrà durare?
Gli Olandesi arrivati per vedere una partita di calcio e finiti protagonisti di deprecabili azioni, con una multa di 45 mila euro a testa per aver rovinato la Barcaccia di Piazza di Spagna, non erano tifosi.
Erano teppisti, gli stessi che in varie quantità occupano le curve di tutte le tifoserie.
Gli stessi che, ogni prefettura, conosce a memoria e studia e scheda sistematicamente.
A questo punto l'unica cosa che c'è da chiedersi è : perchè questa gente non viene "bloccata"?
Qual è l'interesse invisibile che si nasconde dietro questa "leggerezza" che si perpetra regolarmente ogni volta?
As Roma - Feyenoord 1-1, il gol al 22' pt di Gervinho |
La partita
Ieri sera era il mio turno al ristorante. Nessuna televisione o radio accessa, solo una voce a balzi che, di tanto in tanto, usciva dal telefonino di mio cugino Flavio.
Il gol di Gervinho, gridato a più non posso mi aveva rimesso in pace con il mondo, almeno per qualche momento.
"Lo vedi quanto sono cretini? Erano solo orfani di Gervi! Ma puo' una squadra essere dipendente da un giocatore?" Poi ho pensato a Totti e "si" mi sono detta " certo che può! Del resto in un ristorante quando manca lo Chef è un problema, perchè non può esserlo quando manca un giocatore in una squadra?"
Domande e risposte che il mio cervello si dava in una serata assurda, in cui il Prefetto di Roma ha disposto di non vendere, nè somministrare alcolici a nessuno fino alle 24.00.
Potete immaginare per un ristorante cosa significhi? Provvedimento a dir poco assurdo per le modalità con cui è stato applicato e richiesto.
La Roma finiva il primo tempo in vantaggio e c'era ancora qualcosa da sperare.
Per esempio, che lo scempio compiuto da quei tifosi olandesi irrispettosi potesse essere in parte cancellato con una bella lezione di calcio. Sarebbe stato troppo semplice e soprattutto troppo normale.
La Roma non è una squadra "normale", non ci s'innamora di una normale. E' piena di contraddizioni, di eros e thanatos, di pulsione per la vita in quantità uguale a quella per la morte.
Così, è durante il secondo tempo che Fabio, il cameriere di sala mi passa a fianco sussurrando qualcosa. Presa da miei pensieri non l'ho nemmeno ascoltato.
Quando raggiungo la cassa, Mario, mio cognato, mi dice che la Roma pareggia 1-1.
Il mio personale calvario
"Ma come cazzo è possibile??? Quanto tempo manca???"
Ogni tanto mi affaccio in cucina, cercando nella voce che viene dal telefonino di Flavio e dallo sguardo di mio cugino, un cenno di speranza. Nulla. Sento solo fischi, tanti fischi e lo stomaco mi si fa piccolo e la rabbia mi assale.
Fischi come pugnalate, come calci distribuiti per tutto il corpo, perchè fischiare la propria squadra è un dolore enorme.
Come padre quando deve dare uno schiaffo al proprio figlio perchè capisca che certe cose non si fanno.
Ecco la Roma certe cose non le deve fare.
E come un padre o una madre ti viene da dirle di non farle soprattutto per lei stessa, perchè si fa del male da sola e ne procura agli altri.
Fischi senza applausi e mentre i minuti scorrevano, si concretizzava la convinzione che nessun risultato sarebbe cambiato e che, anche questa volta, la Roma che aspettavi si era persa chissà dove e chissà perchè.
As Roma - Feyenoord, 1-1; Alessandro Florenzi |
Florenzi e Garcia e quel "come sempre"
Alessandro Florenzi e Mister Rudi Garcia del resto avevano detto di crederci.
"Venite a sostenerci, daremo tutto come sempre".
Era quel "come sempre" che non mi convinceva e adesso tutti ce l'hanno con loro. Eppure lo avevano detto "come sempre" e hanno tenuto fede alla loro promessa.
La Roma non vince da novembre e "come sempre" ieri non ha vinto. Adesso rimaniamo nel limbo una settimana, con discussioni legate allo sport e al teppismo, alla Roma in crisi e a una partita in trasferta da vincere in uno stadio, quello del Feyenoord, dove la squadra olandese non perde praticamente mai.
AsRoma - Feyenoord 1-1, #SiamoTuttiLaBarcaccia |
#SiamoTuttiLaBarcaccia
Vorrei lanciare il mio hashtag #SiamoTuttiLaBarcaccia.
Credo che la Barcaccia di Piazza di Spagna in questo momento rispecchi anche l'As Roma.
Metà in acqua, metà alla deriva.
Bellissima, dopo un'estate passata a restaurarsi, eppure di nuovo sfregiata, senza nessun motivo se non quello di essere priva di un comandante che la difenda e la tragga in salvo.
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