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25 luglio 2016

Barbie, the icon a Roma



Barbie è a Roma, per la precisione Barbara Millicent Roberts è a Roma.

Tutti la conoscono. C'è chi la ama alla follia al punto di voler diventare come lei, chi le dedica un Museo permanente ( si trova a Berlino ), chi le punta il dito contro come esempio sbagliato per tutte le adolescenti anoressiche sue emulatrici.
Insomma, la bambola più famosa di tutti i tempi non ha avuto, e non ha una vita facile nonostante le apparenze. E' stata portata più volte in tribunale e nessuno si è accorto del suo impegno civile al punto che il suo nome è diventato negli anni sinonimo di "ragazza bella ma senza testa".
La verità si trova a metà strada.
Per quello che mi riguarda Barbie è stato un bellissimo gioco, un sogno in cui proiettarsi e mai come oggi ripercorrendo i suoi 56 anni di vita mi sono resa conto di quanto di più lei abbia significato per noi bambine.
E' vero, Barbie è un'icona, un modello cui aspirare non tanto per la sua bellezza, quanto per il suo carattere, la sua forza di volontà e le sue scelte.
Altro che bambola... ce ne fossero di Barbie.

Barbie, the Icon un po' di storia

Uscita sul mercato nel lontano 9 marzo 1959, Barbara, detta Barbie, era una pallida moretta stretta in un costume intero a righe, sopra dei vertiginosi tacchi a spillo.
Come qualche anno più tardi dirà il fashion designer Robert Best:
"Faceva sembrare perfettamente normale l'abbinamento costume - tacchi a spillo".
Era quindi mora, tanto per confutare il primo punto : bionda e stupida. Negli anni poi le sue acconciature cambiano e la sua vita si arricchisce di amici e di un guardaroba da far invidia alle dive di cui la stessa Barbie vestirà i panni nel corso dei decenni.
Barbie nasce grazie alla signora Ruth Handler, moglie di Elliot Handler uno dei fondatori della famosa azienda Mattel.
La signora Ruth osserva la figlia mentre gioca. La vede spesso intenta a ritagliare i giornali ricchi di volti delle dive più famose dell'epoca: Marilyn Monroe, Liz Taylor, Sandra Dee.
Perchè non produrre una bambola con le fattezze di una diva? Del resto chi di noi non ha sognato di diventare bella come una diva del cinema?
La sua insistenza e la sua collaborazione con l'ingegnere Jack Ryan le permettono di realizzare quella che diventerà la bambola più famosa di tutti i tempi.
Lo sapete che vengono vendute 3 Barbie al secondo e che Barbie ha reso felici le bambine di oltre 150 paesi?


Barbie chi è?


Barbie nasce come modella e poi diventa responsabile di una casa di moda. Il suo curriculum vanta oltre 100 mestieri e tutti estremamente diversi l'uno dall'altro. Da insegnante di yoga a Presidente degli Stati Uniti d'America. Barbie è nata nel Wisconsin, nella cittadina di Willows è stata fidanzata per 43 anni con Ken da cui ha preso una pausa di riflessione per due anni, per poi tornare sui suoi passi. Barbie non si è mai sposata, parla 50 lingue e non si è mai laureata.
Vi rendete conto? E c'è ancora chi la chiama scema???
Ha viaggiato tantissimo e ha sempre avuto un tenore di vita molto alto: macchine di lusso, case con ascensore e barche da miliardaria. Tuttavia è una che si adatta: ha avuto un camper e una cinquecento.
Barbie ha una grande famiglia della quale però poco c'interessa. E' lei la vera rivoluzionaria, quella che ha cavalcato gli anni cercando di cambiare per rimanere coerente al suo compito: essere un'icona positiva per le bambine.
Ha ispirato famosi designer come Vera Wang e Louboutin e molti, molti altri. 

Barbie, the icon ecco alcune delle prime bambole

La mostra 

La  mostra si articola in 5 sezioni: 
Da Teenage Fashion Model Doll a Fashionista e riguarda proprio l'aspetto della moda, centrale nella vita di Barbie. 
I Can Be. Barbie Careers: mostra la filosofia di Barbie "Io posso diventare...", una filosofia che ha inspirato e incoraggiato tre generazioni di ragazze, pronte a esplorare un mondo dove tutto è possibile (nelle foto Barbie CocaCola e Barbie Pilota) 
Barbie Family: in questa sezione si scopre la grande famiglia di Barbie composta da 3 sorelle, un fratello e tanti amici. Qui si può davvero cadere nella nostalgia più profonda, davanti alla casa di Barbie con l'ascensore o guardando il camper con tutti gli accessori.
Barbie in Viaggio . Dolls of the World. E' la sezione dedicata a tutte le etnie che Barbie ha inarnato, mettendo in evidenza un legame tra culture diverse a indicare che la varietà multietnica è da intendersi come valore contemporaneo imprescindibile.
Nell'ultima sezione Barbie Divas, Barbie interpreta le icone del cinema. Quelle che non solo appartengono all'immaginario collettivo di tutti noi ma che hanno creato uno stile e un trend che solo Barbie poteva consacrare con la loro emulazione. Nella gallery di seguito potrete riconoscere Kate Middleton, Tippi Hedren protagonista del film Uccelli di Alfred Hitchcock, Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany , Olivia Newton John in Grease.

Barbie nelle nuove modalità : curvy e con altezze e etnie varie


Barbie non è molto simpatica, forse perchè appartiene a quella categoria di persone che oltre a essere bella è anche intelligente.
Decisamente insopportabile eppure è una bambola con un messaggio, anzi molti messaggi: cercare la bellezza e metterla in pratica in ogni ambito.
La  pratica della bellezza in un mondo dove il brutto, il terrificante, l'orrofico vanno sempre più prendendo spazio è una pratica difficile e dura. Barbie non è un bionda stupida, è il gioco ideato da una madre per una figlia le cui aspettative erano quelle di un mondo di uguaglianza tra razza, sesso e religione.
Ci pensate che la vendita delle Barbie è vietata dal 2003 in Arabia Saudita perchè non conforme ai principi dell'Islam?
Barbie è una rivoluzionaria che ama gli animali, ne ha posseduti ben 38 animali. E' una donna moderna, Barbie è una forma di speranza e si sa... la speranza è l'ultima a morire.

Barbie, the icon : il reportage di tacco12cm


Barbie, the Icon

Complesso del Vittoriano, Roma
Dal 15.04.2016 al 30.10.2016
Dal lun. al giov. 9.30 - 19.30 | ven. e sab. 9.30 - 22.00 | dom. 9.30 - 20.30
Costo biglietto intero 12 euro - ridotto 10 euro
sito: www.ilvittoriano.com

 





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