Tacco12cm intervista con Sveva Casati Modignani |
Qualche giorno fa ho avuto la fortuna d'intervistare, insieme a Luisa Bartolucci, la scrittrice Sveva Casati Modignani che è intervenuta a Slash Box, il programma pomeridiano in onda su Slash Radio. Di seguito vi propongo la trascrizione dell'intervento della scrittrice, prima nella classifica dei libri più venduti della narrativa italiana in queste 3 settimane dall'uscita del suo libro.
Un'intervista ricca di consigli, con anticipazioni sul prossimo lavoro di Sveva Casati Modignani, di pensieri sulla scuola, sulle donne e sugli uomini.
Buona lettura.
Come ci si sente a
trovarsi lì in vetta, primi nella classifica dei libri di narrativa italiana
con l’ultimo libro “10 e lode”?
Queste sono cose che vanno e vengono, l’importante è
che il libro piaccia a chi lo legge.
Eh, 'mbè direi proprio
di si, il libro è uscito il 4 ottobre ed è appunto il libro più venduto degli
autori italiani, quindi un grosso successo editoriale come ogni volta che esce un suo libro del resto. Cos’ha
questo romanzo in più? Di solito
si dice che l’ultimo romanzo è quello più amato dallo scrittore, è così?
Insomma si, perchè è piccolino è appena nato. Mi va bene che
lo coccolino ma io sto già lavorando ad altro…
Ah, si..chi si ferma
è perduto. Ora ci ha incuriosito. Nessun anteprima?
In ogni mio romanzo, racconto un
aspetto del nostro Paese e questa volta ho raccontato il mondo della scuola è
un mondo che riguarda i docenti, i ragazzi, i genitori. Un mondo che riguarda
un po’ tutti e questo, evidentemente, interessa a molti.
In "10 e Lode" racconta la sua idea di
come dovrebbe essere di fatto la scuola e di come forse oggi non è...
E’ vero che la legge della Buona Scuola si è assolutamente
rivelata fallimentare. Non serviva quella del governo Renzi, c’era già anche
quella della ministra Gelmini, poi è arrivata quest'ultima a peggiorare le cose. Questo ti da l’idea di quanta poca importanza diano le nostre Istituzioni
all’istruzione. Perché istruzione, non significa solo inculcare ai nostri
ragazzi la didattica ma significa anche farli diventare adulti, maturi e
consapevoli. Allora sotto questo aspetto nessuna attenzione per le nostre
scuole che già da un punto di vista fisico crollano, implodono, sono
assolutamente 9 su 10 disastrate con i plafoni che cadono in testa ai ragazzi,
con le porte sconnesse, le finestre che non chiudono, i mobili sgangherati. La formazione dei ragazzi è importante e quindi anche il ruolo dei
docenti ma anche i docenti vengono
trattati malissimo. A cominciare da una renumerazione vergognosa. Il nostro è
il solo Paese europeo in cui i docenti sono sottopagati. Un’altra riprova della scarsa
considerazione che si attribuisce alla scuola, all’istruzione e alla cultura in
generale. Ricordo benissimo che c’è stato un Ministro qualche anno fa che ha
detto che non c’erano soldi per la cultura perché poi quella non rende. Mentre il
nostro è un Paese immerso nella cultura e se questa venisse stimolata, seguita
e curata l’Italia potrebbe vivere di essa.
Guardi proprio in
questi giorni leggevo che la lingua italiana è la quarta lingua più studiata al
mondo proprio per questo motivo: per l’arte, per la cultura, per la musica…
Noi siamo nati in un Paese immerso nella bellezza e non ce
ne rendiamo conto perché nessuno ci stimola a farlo. Se tu vai in Irlanda
questi ti mostrano 4 stanzine squallide in cui era vissuto Dickens. E quello era
un museo, s’inventano le cose pur di stimolare l’interesse e la cultura della
gente. Da noi tutto questo non esiste ed è molto triste e poi si ripercuote su
tutto il resto e ci stupiamo che il nostro Paese vada a scatafascio? Non è vero che la scuola italiana non
funziona fino in fondo, in alcune cose funziona benissima ma questo lo si deve
ai docenti che pur sottopagati danno il massimo. Pensi che questo governo manda
in pensione gli insegnanti a 67 anni e insegnare è un lavoro logorante. Ci sono
tanti ragazzi che con la legge della Buona Scuola vengono mandati da una punta
all’altra dello stivale con una serie di disagi come l' allontanamento delle famiglie,
il non poterle vedere e il doversi mantenere da soli. Guardi la nostra scuola è disastrata dalle Istituzioni ed è trattata in modo eccellente da parte di molti, molti,
molti docenti.
Nel suo libro parla
anche dell’inclusione degli immigrati e di come vengono trattate le donne.
Fatima è piccina, ha 18 anni e ha un fidanzato italiano e
già questo è uno scandalo. Inoltre è incinta e la famiglia la massacra. Non è
necessario andare troppo lontano in realtà perché anche donne italiane ogni
giorno vengono uccise, maltrattate e violentate purtroppo.
Molti dei suoi libri sono diventati sceneggiatura e fiction.
Si rimane soddisfatti e quanto si ha modo di mettere la propria
personalità nella realizzazione di questi prodotti cinematografici?
Le fiction non mi appartengono. Io scrivo per chi legge, la
scrittura dei romanzi ha un linguaggio diverso da quello cinematografico. Il
complimento più bello che ho ricevuto è stato “bello lo sceneggiato… però il
libro mi è piaciuto di più”.
La funzione delle
fiction basate sui romanzi è molto importante per esempio per le persone non
vedenti come pure gli audio libri. Lei ha avuto mai modo di fare delle letture
ad alta voce?
No, mi è stata proposta ora la lettura di "10 e Lode" per i non
vedenti, per fare uscire il libro scritto e l'audiolibro insieme. Mi hanno detto però che dovrò passare 8 giorni in
sala di registrazione e io ho detto “grazie, no” però ci sarà un attore a
leggere il mio libro. E’ un progetto
che sta nascendo questo dell’audiolibro.
Come fa a mantenere
sempre salde le file della trama?
Che bella questa domanda che non ha una risposta. Scrivere è la mia gioia ed è il mio mestiere e io scrivo così. Non ho
mai fatto una scuola di scrittura, che può insegnarti a scrivere ma se dentro di
te non hai storie, perché ci si nasce, se non sei nato affabulatore, non
scriverai mai un romanzo. Perché si nasce con questo dono, del quale nessuno di
noi ha merito, di raccontare. E’ così, il buon Dio mi ha fatto questo regalo.
Qual è il personaggio
al quale è più legata.
Anche questa non ha una risposta. Perché i personaggi cui
sono più legata sono quelli del romanzo che sto scrivendo. Il rapporto autore e
personaggi è bellissimo. Di solito prima li corteggio a lungo perché voglio che si aprano
a me, che mi raccontino la loro storia. Poi con loro vivo molti, molti mesi
…il tempo che mi occorre per la loro storia.
Di solito quanto
tempo le occorre?
Scrivo un libro ogni anno e mezzo, consideri che per un
anno e mezzo io vivo in loro compagnia. Quando la storia è finita, io sono
felice di salutarli, di lasciarli andare.
Dove le piace
scrivere?
A casa mia. Non riesco a scrivere se non a casa mia.
Usa il computer
oppure preferisce penna e carta?
Giammai! Sono antitecnologica e uso con gioia la mia vecchia
Valentina rossa che mi accompagna da
45 anni e ha scritto migliaia e migliaia di pagine.
Lei ha scritto La moglie magica, noi donne siamo un po’ magiche?
Beh, un pochino si.
Come valuta gli uomini la scrittrice Casati Modignani?
Credo che gli uomini di oggi non siano mai stati così tanto
in difficoltà, perché le donne si sono evolute. Le donne sono cambiate, sono molto più consapevoli di
se’ e quindi non sono più disposte
a essere ancelle umili e ubbidienti ma reclamano il loro ruolo. Troppo spesso le donne sono state, e sono
tuttora, maltrattate, bistrattate e nella migliore delle ipotesi, scarsamente
considerate. Lei pensi che fino a 70 anni fa, quando una donna ricca si sposava,
la sua dote poteva essere gestita solo dal marito. Quindi passava dalla tutela del padre a quella del marito. Ora le donne
stanno diventando molto più consapevoli del loro valore. E’ importante in una
coppia che uomini e donne si confrontino su un piano paritetico. Ognuno dei due
ha delle proprie caratteristiche da portare nella costruzione di una vita a
due e quindi sottovalutarne uno dei due, fa solo male alla salute, mi creda…
Io le credo…
preferisce lodi o critiche?
Posso dirle che sono
molto più sensibile alle critiche che alle lodi. Ho bisogno delle critiche
invece le lodi, ho un carattere un po’ così… le ritengo immeritate. Non mi
riconosco un grande valore. Mi
ritengo solo uno strumento per raccontare le storie che mi nascono dentro.
Le è mai capitato di
confrontarsi con un racconto breve?
Come no, nell'estate del 2015 ho scritto per
il Corriere della Sera ogni settimana un racconto. Parlando di donne in estate.
Nel racconto mi sento molto castigata, anche se Checov mi ha insegnato che
scrivere racconti è molto più difficile che romanzi. Lui scrive in 5 pagine una
vita intera e lo racconto a tutti.
A cosa sta lavorando la nostra scrittrice?
Questa volta la storia si svolge nel mondo operaio e la
figura maschile che mi sta coinvolgendo molto è quella di un sindacalista. Mai
come adesso sento quanto bisogno ci sia di raccontare un altro dei disastri
attuali del nostro paese che quello della scarsissima competenza di chi ci
governa nella loro cecità e incapacità di risolvere la crisi che stiamo
attraversando.
Sempre ambientata a Milano?
Eh, purtroppo si ragazzi Sono milanese, qui sono nata e vivo da sempre e Milano è la
città che conosco meglio. La realtà di Milano non è così diversa da Canicattì.
S’innamorerebbe mai
di un uomo più giovane di lei?
La Sveva ha l’età di Matusalemme e il periodo
dell’innamoramento in quel senso lì è proprio finito. Sono una che continua a
innamorarsi e ad amare la vita, il dono più bello che ci è stato fatto.
Gli uomini di un
tempo sono migliori o peggiori di oggi?
Generalizzare non è mai bello. Credo che una donna desideri
accanto a sè un uomo responsabile, un uomo onesto, un uomo virile ma non in
senso sessuale nel senso “sono la tua spalla, appoggiati a me".
Allora forse gli
uomini di oggi…
Sono più fragili, stanno vivendo un momento di grande
difficoltà, non sono più padroni della donna. Temono il giudizio delle donne e
probabilmente il maltrattamento della donna è legato proprio a questo. Il
violento è un vile che si serve della sua forza fisica per annientare la donna
che è più fragile di lui da un punto di vista fisico ma è tanto più forte di
lui da un punto di vista psicologico e lui non l’accetta.
La figura maschile
del libro che sta scrivendo è quella di un sindacalista e quella femminile?
Forse sarà quella di una parrucchiera, noi donne dobbiamo
molto alla nostra parrucchiera.
C’è un messaggio che
vuole lasciare ai suoi lettori?
Vorrei dire che la vita, che io amo tantissimo non è una
passeggiata per nessuno, però è l’avventura più bella che ci sia dato di
percorrere. E vorrei che la percorressimo, giorno dopo giorno, ora dopo ora,
con entusiasmo senza mai abbattersi davanti alle difficoltà. Qualche volta
elevando il pensiero al cielo, a chi ci ha fatto, a chi ci ha messo al mondo,
ha chi ci ha offerto questa opportunità e che la speranza non va mai
abbandonata anche nelle situazioni più difficili. Perché speranza è un bella
parola e una bella persona.