La Fugassa il piatto tipico di Valeria Montaldi (foto Repubblica.it) |
Il cibo della memoria è quello che ha la potenza di riportarti in un solo momento indietro nel tempo, nella cucina della nonna con la forchetta in mano in attesa di quel piatto tanto buono, talmente buono, che nella tua vita non lo hai mai più mangiato così !
Ha il potere di farti tornare il sorriso, di solleticare le pupille gustative che mantengono anche loro memoria di pomeriggi goduriosi a rubare frittelle per mangiare di nascosto nel bagno.
Insomma il cibo della memoria ci restituisce momenti belli e buoni, ci restituisce il tempo passato, persone passate, ci mette in pace con il mondo.
E allora chi meglio di uno scrittore può raccontarci il suo cibo della memoria? Chi meglio di un narratore può trascinarci in un attimo d'intimità che vuole condividere con il lettore?
Ho scritto un pezzo grazie a questi due ingredienti: cibo e scrittori.
Così su La Repubblica.it è uscito il mio pezzo che racconta cinque scrittori e i loro piatti della memoria: Chiara Gamberale, autrice de L'Isola dell'Abbandono; Massimo Carlotto, scrittore della saga L'Alligatore; Valeria Montaldi che ha dedicato un libro al cibo "Il Pane del Diavolo" e anche la vincitrice del Premio Campiello 2019 Rosella Postorino con "Le Assaggiatrici"e per concludere qualche pagina dalla prima fatica letteraria di Marco Bonini "Se Ami Qualcuno Dillo" che racconta una memorabile carbonara.
Leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!
Il link è qui: Il Cibo Della Memoria per gli Scrittori.
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